COMMEMORIALI, LIBRO VII. 184. — 1364, ind. Ili, Ottobre 24. — c. 47 (43) t.° — Sentenza simile al n. 183, che condanna Giorgio Cassulla al bando dal distretto di Castro nuovo per un anno, per volgari reati commessi in detto luogo. 185. — 1364, ind. Ili, Ottobre 25. — c. 47 (43). — Pietro Trevisano e Nicolò Giustiniani procuratori di S. Marco, e Marco Querini Boezio, essendo in contrario parere Giovanni Mocenigo, condannano Nicolò da Lodi, come ribelle, ad esser decapitato e confiscati i suoi beni. Sentenza eguale contro Iacopino Dandolo di Sitia ; la morte da eseguirsi col capestro. — Ambidue furono giustiziati il 5 Novembre. I figli dei suddetti sieno trattati come è detto nel n. 168, secondo capoverso, e debbano partire entro l'Aprile venturo. 186. — (1364), Ottobre 27. — c. 49 (45). — Bolla piccola di papa Urbano V agli abati di S. Tomaso di Torcello e di S. Cipriano di Murano ed al priore di S. Mattia di Murano. Commette loro di visitare tutti i monasteri del Dogado, molti dei quali erano bisognosi di riforme, e di prendere i provvedimenti necessari per ridurli alla osservanza delle regole (v. n. 187 e 517). Data in Avignone, a. 2 del pontificato (VI hai. Nov.j. 187. — (1364), Ottobre 27. — c. 49 (45). — Bolla piccola come al n. 186. Dà facoltà ai visitatori di esigere per loro onorario e spese, dai monasteri, conventi e persone visitate, due fiorini d’oro al giorno per ciascuno dei due abati, e ]/2 pel priore, con potere di costringere con pene canoniche i recalcitranti. Data come il n. 186. 188. — 1364, ind. Ili, Ottobre 30. — c. 48 (44). — Sentenza pronunziata come al n. 183: Nicola Saranda, Manoli Pesca e Costa Turco, presi fra i ribelli da Ban-paninoam (sic) Querini capitano, siano appiccati. Eseguita la sentenza il 5 Novem. 189. — (1364), Novembre 2. — c. 42 (38). — Andruino cardinale legato al patriarca di Costantinopoli dimorante in Venezia. In seguito ad accusa di Pasquale e Iacopo frati di S. Agostino del convento di S. Giorgio in Alga, gli ordina di visitare e riformare quel cenobio e procedere contro il "priore dello stesso Bertrando, già condannato canonicamente dal vicario del vescovo castellano alla perdita della carica. Data a Bologna, a. 2 di papa Urbano V (IV non. Nov.J. 190. — (1364), ind. Ili, Novembre 2. — c. 48 (44). — Sentenze come al n. 183. Marino Correggiaio ed Anniza sua moglie, rei di complotti coi ribelli, siano banditi in perpetuo dall’ isola e dai dominii veneti fuor del Golfo ; se vi saranno trovati, abbiano carcere a vita. Nicolò detto Alessio Ainigeto, reo di aver fatto la spia a favore dei ribelli e di aver cercato di aiutare la fuga delle costoro mogli, sia appiccato.