210 COMMEMORALI, LIBRO Vili. 354. — 1391, ind. XIV, Maggio 23. — c. 150 (153) t.° — Ducale che permette a Nicoletta priora dell’ ospizio della Pietà di andare limosinando sui piati (barche) da vino, a benefizio dei trovatelli ricoverati in quel pio luogo. V. Fl. Cornelii, Eccl. ven. ecc., Vili, 76. 355. — 139.1, ind. XIV, Giugno 21. — c. 152 (155). — Innalzato Giovanni Loredano già primicerio di S. Marco al vescovado di Capodistria, il doge, dopo la messa, conferì la reggenza della basilica al cappellano maggiore, ed ordinò la scelta degli elettori del nuovo primicerio. Lo stesso giorno fu, davanti al principe, constatata l’ortodossia di Pietro dei Mercanti (de MercaloribusJ, uno dei cappellani accusato d’essere antipapista (seguace di Clemente VIII) (v. n. 356). V. Fl. Cornelii, Eccl. ven. ecc., X, 185 e,186. 356. — (1391), Giugno 27. — c. 152 (155). — Dopo la messa dello Spirito Santo, i cappellani di S. Marco scelsero ad elettori del nuovo primicerio : i preti Pietro Zonello pievano di S. Marziale, Francesco Cavazza pievano di S. Cassiano, Giovanni Ramboldo piavano di S. Fosca, Marco de Artico priore dell’ ospizio di S. Marco e Giovanni Donato della chiesa di S. Stefano di Murano, i quali, prestato alla presenza del doge il voluto giuramento dato loro dal cancellier grande Pietro (Rossi) dei Quaranta, passarono nella sacristia all’elezione di esso primicerio nella persona di Francesco di Giovanni Bembo canonico di Modone. Chiestane al doge la confermazione, questi, considerato non essere il Bembo sacerdote, dichiarò che, pur approvando la elezione, non poteva confermarla, ma che si osservasse ciò che s’era fatto in proposito per Giovanni Boniolo e per Giovanni Loredano (v. n. 32 del libro V e n. 355 e 360 del presente). V. Fl. Cornelii, op. cit., X, 187. 357. — 1391, ind. XV, Settembre 9. — c. 153 (156). — Pietro Spirito e prete Giuseppe Bizzo cappellani di S. Marco, presentano al doge prete Andrea di S. Pa-terniano, eletto dai loro colleghi a successore di prete Giovanni tedesco custode di detta chiesa. Il doge conferma l’elezione, investe l’eletto della sua carica, e ne riceve il giuramento. Fatto nel palazzo ducale di Venezia. — Testimoni: Giovanni del fu Angelo Barbarigo e Giuseppe Rizzo suddetto. — Atti Giovanni Piumaccio. 358. — 1391, Settembre 12. — c. 153 (156). — Dovendo Pietro Spirito cappellano di S. Marco recarsi per un anno in Candia per suoi affari, il doge, respingendo le opposizioni dei cappellani minori, acconsente che siano conservate ad esso Spirito le competenze intiere, come convennero i cappellani maggiori, purché sostituisca altro prete in sua vece. 359. — 1391, ind. XIV, Settembre 16. — c. 151 (154). — Avendo gli ufficiali alle rason vecchie contato a Rinaldo figlio di Pietro Espano di Valenza due. 1450