DOGE : TOMASO MOCENIGO. 373 199. — 1414, ind. VII, Aprile 29. — c. 188 t.° — Il doge al duca di Milano. Dichiara collegati e raccomandati di Venezia per l’alleanza n. 191: Nicolò marchese d’Este, Carlo Pandolfo e Pandolfo Malatesta, Obizzo da Polenta signore di Ravenna, Tristano di Savorgnano e suo fratello, Artico e Guido conti di Porcia, Schinella, Basilio, Rolando, Manfredo ed Antonio conti di Collallo, Iacopo di Castelnovo di Caldonazzo, Antonio e Castrone di Castelnuovo d’Ivano, Vinciguerra ed Antonio di Arco, ed i seguenti Castelbarco : Aldrighetto e Guglielmo di Lizzana, Ottone di Albano, Marcabruno ed Antonio di Gresta, Marcabruno di Beseno e Guglielmo di Valle Lagarina. E tutti questi come i collegati e raccomandati del duca, dovranno presentare le loro adesioni entro il Giugno venturo. Data nel palazzo ducale di Venezia. 200. —1414, ind. VII, Maggio 25. — c. 201. — Patente ducale in cui si espongono i patti della condotta di Pandolfo Malatesta signore di Brescia, Bergamo ecc. ai servigi di Venezia per 4 mesi, a cominciare dal 1 Giugno p. v., con 1000 lancie di 3 uomini a cavallo e a 4 due. il mese l’una. Esso potrà starsene nel Bresciano e in Lombardia e farvi quelle imprese che stimerà meglio, purché non siano contro le tregue vigenti tra Venezia e il re dei Romani Sigismondo. Venendone bisogno, la Signoria potrà chiamare il Malatesta a spedizioni ov’ essa creda opportuno ; entrato sul di lei territorio, egli godrà senz’altro le prerogative, il soldo e i diritti di capitano generale come al tempo della guerra con detto re. In caso di urgenza, la Signoria potrà disporre anche di parte delle dette lancie senza l’intervento del Malatesta (v. n. 201). Data nel palazzo ducale di Venezia. 20!. — 1414, ind. VII, Maggio 25. — c. 201. — Pandolfo Malatesta signore di Brescia e Bergamo fa sapere di aver concluso col doge quanto sta nel n. 200. Data a Brescia. 202. — 1414, ind. VII, Ottobre 2. — c. 194 t.° — Antonio (Casini) vescovo di Siena tesoriere generale pontifìcio in Italia e Donato de Pretis procuratore di Gian-francesco Gonzaga vicario imperiale a Mantova, dichiarano di eleggere la Signoria veneta a giudice arbitro nelle questioni vertenti fra la camera apostolica ed il Gonzaga per pretese di questo in seguito a servigi militari prestati alla S. Sede ; e promettono di stare alla sentenza (v. n. 204 e 206). Fatto nella residenza del tesoriere in Bologna. — Testimoni: Iacopo de’Viviani da Lucca, Giovanni de’ Zazzi da Pisa dottori di leggi, Domenico da S. Geminiano dottore di decreti e vicario del vescovo suddetto. — Atti di Rinaldo del fu Coma-cino de’ Formaglini, dai quali trasse la copia Filippo del fu Stefano de’ Formaglini, ambi notai di Bologna. 203. — s. d. (1414, Ottobre 15 *). — c. 196. — Brano di procura rilasciata da Gianfrancesco Gonzaga vicario imperiale a Mantova a Donato de’ Pretis dottor di leggi e suo consigliere, per rappresentarlo in tutte le liti eh’ esso signore fosse