48 COMMEMORI ALI, LIBRO VII. 1373, Giugno 23, invio in Alessandria d’una cocca comandata dal nobile Nicolò d’Arpino. 1373, Luglio 16, invio simile sotto gli ordini di Fantino Giorgio. 1373, Agosto 20, altro simile condotto da Giovanni Priuli. 1377, Settembre 10, quattro galee comandate da Leone Bembo. 268. — s. d. (1366, prima metà). — c. 62 (58). — Traduzione in dialetto di firmano di Schaban-Aschraf sultano di Egitto. In seguito ai rapporti del console (veneto ?) Andrea delle Grazie, ad anteriore editto d’esso principe (scritto per mano di Giovanni genovese) e ad uffici degli ambasciatori Francesco Bembo e Pietro So-ranzo, fu a questi promessa libertà e sicurezza di commercio e buon trattamento pei veneziani in tutto l’Egitto, e ne fu emesso decreto relativo. 269. — 1366, ind. IV, Luglio 7. — c. 63 (59). — Privilegio di cittadinanza interna per dimora di 15 anni, concesso a Puzinello del fu Domenico da Lucca. 270. — 1366, ind. IV, Luglio 24. — c. 71 (68). — Deliberazione presa dal consiglio dei pregarti e giunta. Si mandi al papa un inviato, il quale, con Napoleone de’ Pontiroli e udito il consiglio del cardinale di Avignone protettore di Venezia, ringrazi il pontefice per la benevolenza mostrata agli ambasciatori nelle facilitazioni concesse loro pel commercio, nonché per avere il papa desiderato una squadra veneziana di scorta (v. n. 272); e gli offra 10 galee armate, della misura eh’esso papa destinerà. 1.366, Luglio 24. — V. 1366, Giugno 20. 271. — 1366, ind. IV, Agosto 20. — c. 19 (15). — Annotazione che fu rilasciato privilegio simile al n. 61 a Luca degli Abati da Firenze, con divieto di navigare se non farà gl’ imprestiti e non abiterà in Venezia. 272. — (1366), Agosto 11. — c. 71 (68). — Bolla piccola con cui papa Urbano V ringrazia il doge dell’offerta, fattagli dall’ inviato veneto Pietro de’ Compostelli scrivano ducale, di 10 galee per accompagnare in Italia esso pontefice, e ne accetta cinque (v. n. 270 e 304). Data in Avignone, a. 4 del pontificato (III id. Aug.). 273. — (1366), Agosto 17. — c. 73 (70). — Bolla piccola di Urbano V papa al doge e al comune di Venezia. Visti gl’ inconvenienti del commercio dei veneziani e dei genovesi coi saraceni mentre arde la guerra fra questi ed il re di Cipro ed i cavalieri di Rodi, guerra approvata e benedetta dalla S. Sede, sospende le grazie concesse per commerciare con quegl’ infedeli. Invita il doge a farsi mediatore onde ottenere dal soldano una pace o tregua vantaggiosa per essi re e cavalieri. Data in Avignone, a. 3 (*) del pontificato (XVI kal. Sept.J. (*) Nel docum. si legge anno tertio, ma dev’essere errore del copista, da correggersi in quarto.