COMMEMORALI, LIBRO Vili. Giusto Contarini costituenti la giunta eletta dal doge, dalla Signoria e dal Senato per provvedere all’ incolumità ed al buon reggime della laguna, lidi e porti, decretano : la riattazione dell’ argine che va dal Bottenigo a Lama ; lo scavamento e pulimento della fossa da Lizzafusina a Volpadego onde l’acqua di Brenta vi scorra facilmente ; il successivo chiudimento della bocca di Lizzafusina e di tutte le altre sino a Bottenigo. Prescrivono i lavori da farsi per la ricostruzione del mentovato argine ed alla bocca di Volpadego; la posizione di segnali per veder poi l’effetto dei lavori stessi; lo scavaménto di una secca formatasi alla bocca della Brenta presso la bastita di Lizzafusina ; infine i provvedimenti per l’esecuzione dei lavori e la sorveglianza alla medesima (v. n. 366). Per la conservazione poi dei lavori stessi, si decreta : Le barche viaggianti da Venezia a Padova per Oriago e viceversa, passino per la bocca di Volpadego, seguano la fossa fino alla bocca di Brenta di contro la summentovata bastita ; a bocca di Volpadego si faccia una palata e si tengano custodi; si faccia una cavana a S. Angelo della Contorta ; è proibita l’immersione di arnesi da pesca nel canale da S. Marco Boccalama al Bottenigo ; le provviste di zavorra si facciano alla punta di Lizzafusina; non si attraversi l'argine con oggetti che possano guastarlo, nè alcuna barca faccia tirar la resta lungo l’argine stesso ; si provvederà alla costruzione di canali a Lizzafusina per il comodo dei burchi, che vanno a prender l’acqua del Brenta e la portano a Venezia. V. Zendkini, Memorie storiche .... delle Lagune di Venezia, I, 69. 365. — 1391, ind. XV, Novembre 9. — c. 156 (158). — II doge conferma la elezione, fatta dal capitolo di S. Marco, di prete Marcco ustode della chiesa di Castello a custode di quella di S. Marco in luogo del rinunciante prete Marco Cortesano, ed investe l’eletto del suo uffizio dopo ricevutone il relativo giuramento. Fatto come il n. 357. — Testimoni : Nicolò Veniero figlio del doge e Pietro del fu Ermolao Veniero. — Atti Bernardo di Giovanni degli Argoiosi not. imp. 366. — 1391, ind. XV, Novembre 28. — c. 156 (158) t.° — Il doge e cinque consiglieri, assente per malattia Pietro Malipiero, decretano che gli ufficiali al Cat-taver provvedano all’esecuzione di quanto è stabilito nel n. 364, e che i lavori siano fatti dal comune e non per appalto (v. n. 367). 367. — 1391, ind. XV, Dicembre 9. — c. 156 (158). — Annotazione che il doge e i suoi consiglieri elessero, a soprastante dei lavori ordinati nel n. 364, mastro Giuliano Sacchetto, coll’ onorario di lire 16 di grossi all’ anno, a cominciare dal 1 Gennaio venturo. 368. — 1392, Febbraio 20. — c. 167 (169). — Il re d’Aragona al doge. Accredita qual suo ambasciatore il cavaliere Cristoforo de Francono, per trattare relativamente al passaggio in Sicilia del fratello d’esso re (Martino) duca di Mont-blanc. Data in galea sotto Barcellona.