12 COMMEMORIALI, LIBRO VII. l'armi le terre di Galeazzo, e quindi devesi reputare reo di lesa maestà e della confisca dei beni. Chiedono giustizia. Rimandano Marcolo predetto ; voglia il doge prestargli piena fede (v. n. 42). Data da Milano. 48. — 4363, ind. I, Marzo 2. — c. 17 (13) t.° — Privilegio di cittadinanza interna ed esterna concesso per benemerenze a Biachino conte di Prata cavaliere, figli ed eredi. — Con bolla d’oro. 49. — (1363), Marzo 3. — c. 17 (13) t.° — Stefano seniore duca di Baviera al doge e al comune di Venezia. In seguito alle richieste dell’inviato Minello da Viterbo, non rilasciò patenti (*) di sicurezza e libertà di traffico nei suoi domini ai negozianti veneziani, essendo suo volere di compiacere in tutto il doge. Data a Monaco. (*) Probabilmente c’è qualche errore del copista, perchè il documento sarebbe in opposizione al n. 46. 50. — 1363, ind. I, Marzo 16. — c. 42 (38) t.° — Giovanni del fu Arnaldo Mi-hana di Perpignano, padrone di una cocca ancorata nel porto di Famagosta e procuratore di Ferrario de Candis di Perpignano (procura in atti di Francesco Tintore di Narbona), prende a prestito, per poter lasciare quel porto, da Francesco Favro l’equivalente in bisanti bianchi di 600 fiorini d’oro di Firenze, i quali promette restituire in Narbona a 20 giorni vista del presente, accordando al creditore ampi diritti di procedura contro esso debitore e suo mandante in caso di non pagamento. Costituisce di più suoi procuratori, per rappresentarlo verso il Favro nella curia del piccolo sigillo di Mompellieri, o nella curia papale, o davanti ogni altro giudice, Bernardo de Martruno signore di Plañís (o Plaris), fra’ Giovanni de Pratis cavaliere gerosolimitano e Pietro Sirandi di Mompellieri, o uno di loro ; con altre assicurazioni minori. Fatto in Famagosta nella casa del collettore papale. — Testimoni : fra’ Roberto Ogier cavaliere gerosolimitano, Arigherio Sala da Narbona, Rigaldo Syrani di Au-riac. — Atti Paolo del fu Francesco dal Pozzo da Bologna, not. apost. ed imp. 51. — 1362 (1363?), Marzo 22. — c. 21 (17) t.° — Giovanni re di Francia sospende per mesi sei da oggi il diritto di rappresaglia concesso a Raimondo Seral-lier contro i veneziani (v. libro VI, n. 92). Data a Villeneuve les Avignons (v. n. 471). 52. — 1363, ind. I, Marzo 23. — c. 18 (14). — Sorte contese, circa quanto si contiene nel n. 297 del libro VI, e circa altre cose, fra Biachino e Tolberto conti di Prata e Guecellone da Camino conte di Ceneda; il predetto Tolberto, per se e per il padre suo Biachino, in seguito agli uffici di Gazano Marcello, Leone Bembo, e Giovanni Priuli, savi del Trivigiano, ed a ciò deputati, e il da Camino si rimettono 1’ un 1’ altro tutti i danni e le offese per se e rispettivi sudditi, delle quali nessuno potrà chiedere ulteriore ragione. I Prata poi daranno a Guecellone, prima della