DOGE : ANDREA CONTARINI. Fatto nel palazzo ducale di Genova. — Testimoni : Antonio Panizario, Ricco-bono da Bozzolo ed Antonio de Credenza cancellieri del comune di Genova. — Atti Giovanni del fu Nicolò de Pineto notaio imperiale, per estratto dagli atti della pu-blica cancelleria rogati da Raffaele Casanova notaio e cancelliere del comune di Genova. 507. — 1369, ind. VII, Luglio 13. — c. 191 (186) t.° — Privilegio di cittadinanza interna ed esterna, concesso per nascita in Venezia e dimora di 15 anni, a Paolo di Sandro Magiari da Lucca. 508. — 1369, ind. VII, Luglio 24. — c. 91 (88). — Annotazione come al n. 441, per Giovanni del fu Modena (?) da Padova. 509. — (1369), Luglio 26. — c. 119 (114) t.° — Bolla piccola di Urbano V papa ai dogi di Venezia e di Genova. Accorda loro la chiesta licenza di fare un’ alleanza e guerra contro il soldano di Babilonia, il quale, e in Alessandria d’Egitto e in Siria, aveva sequestrato cittadini dei detti comuni, ivi trafficanti, e pellegrini di altre nazioni cristiane con loro merci e cose (v. n. 506 e 514). Data presso Montefìascone, a. 7 del pontificato (VII hai. Aug.). 510. — (1369), Luglio 27. — c. 120 (115). — Bolla di papa Urbano V ad fu-turam rei memoriam. In seguito alla conclusione della lega veneto - genovese (v. n. 512), ricordando il tenore dei n. 514 e 515, proibisce a tutti i cristiani ogni commercio col soldano di Babilonia e suoi sudditi, e sospende le grazie concesse per l’esercizio di quel traffico, sotto comminatoria di scomunica e confisca di navi e merci a favore di chi le prenderà. Concede indulgenza plenaria ai fedeli che, contriti, parteciperanno personalmente alla spedizione, o vi invieranno uomini secondo le loro facoltà; ed altre minori indulgenze a quelli che in qualche modo vi contribuiranno (v. n. 587 e 625). Data presso Montefìascone, a. 7 del pontificato (VI hai. Aug.). 5! I. — 1369, ind. VII, Luglio 28. — c. 109 (106) t.° — Luigi di Guido Gonzaga vicario imperiale a Mantova, fa, col permesso del padre, piena quitanza ai procuratori di S. Marco di Venezia per 1000 denari d' oro ungheresi e boemi, già depositati presso i detti procuratori per ordine dell’imperatore Carlo IV da frate Giovanni priore gerosolimitano (il qual danaro era stato da quel sovrano assegnato alla riparazione delle serraglie di Mantova), avendo i procuratori stessi consegnato quella somma (giusta istrumento rogato da prete Vittore Ferro not. imp. a Venezia) a Bartolameo del fu Guglielmo Capilupi procuratore del Gonzaga (procura in atti di Ganore del fu Lancillotto da Pietole notaio a Mantova). Fatto sotto il portico del palazzo Gonzaga in Mantova. — Testimoni: Ottolino del fu Pietro de’ Pettenari giurisperito vicario dei Gonzaga, Giacomino del fu Ro-dolfino de’ Fineti da Mantova -e Rosso del fu Danesino da Doara. — Atti Galeazzo del fu Bartolameo de' Buzoni notaio imperiale a scrivano dei Gonzaga.