D00E : ANTONIO VENIERO. 154. — 1399, ind. VII. Febbraio 21. — c. 80. — Obizzo e Pietro fratelli da Polenta ratificano la tregua n. 153. Fatto in Ferrara, nel palazzo del marchese d’Este. — Testimoni: Giovanni de Oltedo commissario della veneta Signoria, Severio de’ Muratori da Ravenna giurisperito, Antonio de’ Sassoli e Nicolò del fu Andrea speziale da Ravenna. — Atti Giuliano da Faenza abitante a Ravenna e cancelliere dei da Polenta. 155. — 1399, ind. VII, Maggio 11. — c. 88. — Descrizione sommaria del cerimoniale ecclesiastico e civile usato nel dare l’investitura delle temporalità a Pietro patriarca di Grado. Alla funzione civile erano presenti gli oratori del duca di Milano, dei fiorentini e di Bologna ecc. V. Fl. Cornelii, Eccl. ven. ecc., Ili, 35. 156. — (1399), ind. VII, Maggio 17. — c. 94. — Martino I re di Sicilia e primogenito d’Aragona, al doge. Ad istanza dell’ inviato veneto Giovanni de Oltedo, quantunque non vi sia tenuto in diritto, come spiega diffusamente, e benché occupato negli assedi di Camerata e della rocca di Capo Orlando, accorda ai veneziani danneggiati da siciliani il compenso mediante esportazione di vettovaglie dai porti del regno. Chiede se tal sua proposta è gradita, pronto ad accogliere le querele dei danneggiati che volessero procedere giudizialmente contro i danneggianti. Segue l'elenco dei danni : Pietro Miani e Lodovico Contarini nell’ isola di Malta due. 2110, più due. 250 spesi da Francesco Beaciani spedito in Sicilia per tale affare ; gli eredi di Bettino de Pone (?), presso Milazzo, due. 1660; Bernardo Buono, ivi, due. 470; Leonardo Giustiniani, ai cui fattori furono estorti in sulla marina Bruce (dell’ Ab-bruzzo) da Antonio e Giovanni conti di Moncada 877 doppie d’oro ; Bartolaineo Natale padrone d’una cocca naufragata nel porto di Malta, due. 1500; Egidio Mo-rosini, in Siracusa, due. 71. Data a Catania (v. n. 189). 157. — (1399), ind. VII, Maggio 26. — c. 95. — I giurati e l’università della città di Messina al doge. In seguito ad uffici dell’inviato veneto Giovanni de Oltedo, promettono di pagare integralménte, all’arrivo delle galee venete in Fiandra, il saldo di 1600 ducati dovuti a Venezia. Data a Messina. 158. — 1437 (era di Spagna, di Cristo 1399), Giugno 18. — c. 95 t." — Don Giovanni re di Portogallo e degli Algarvi, fa sapere (in portoghese) : Pei vantaggi portati al regno dal commercio dei veneziani, concesse a questi l'esenzione dalla metà del dazio delle merci che venderanno in Lisbona nei passaggi delle loro galee di Fiandra. Ordina che tutti, mercanti e marinai, siano ben trattati e sia loro resa giustizia quando la chiedano, e fa altre concessioni di minor importanza. Data a Lisbona per mano di Gonzalo Caldeira. 159. — 1437 (era di Spagna, di Cristo 1399), Giugno 18: — c. 95 t.° — Don