DOGE : LORENZO CELSI. 13 ventura Pasqua di Maggio, una veste decorosa per Elena di lui moglie e loro figlia e sorella, veste già da essi promessa al tempo delle nozze ; gli pagheranno inoltre, entro due anni, la promessa dote di lire 2000 di piccoli. Il Caminese promette di restituire nel pristino stato Nicolò del fu Rustichello che i Prata dicevano loro uomo di masnada. La parte non osservante pagherà 1000 ducati d’oro. Fatto nel palazzo ducale di Venezia. — Presenti il doge, i consiglieri Marco Dandolo, Giovanni Badoaro e Iacopo Bragadino, Benintendi de’ Ravignani cancel-lier grande e Raffaino de’ Caresini. — Atti Andrea di Oltedo. 53. — 1363, Marzo 23. — c. 18 (14) t.° — Gabriele Adorno dog-e di Genova al doge di Venezia. Partecipa come, giunto in fin di vita Simone Boccanegra suo predecessore, il popolo prese le armi, occupò il palazzo ducale, onde toglierlo dalle mani dei fratelli e nipoti del Boccanegra, ed elesse a doge esso scrivente. Data a Genova. 54. — 1363, ind. I, Marzo 27. — c. 11 (7). — Annotazione di privilegio simile al n. 18 rilasciato a Stefano nepote di Giovanni Visconti di Oleggio. 55. — (1363), Maggio 1. — c. 19 (15). — Bolla piccola di Urbano VI papa al doge. Avendo scomunicato come eretico Barnabò Visconti di Milano e i suoi fautori, intima che dal territorio di Venezia non si portino merci o vettovaglie o altro in quello del Visconti sotto pena eguale alla comminata ai fautori del medesimo. Data in Avignone a. 1 del pontificato (hai. Maii). — Controfirmata : G. Fabri, 56. — (1363), Maggio 6. — c. 18 (14) t.° — Pandolfo Malatesta al Doge. A richiesta del priore della Ca’ di Dio e per far cosa grata al doge ottenne dal Vescovo di Pesaro la conferma del possesso di certi beni a quell’ospizio (v. n. 57). Data a Pesaro. 57. — (1363), Maggio 7. — c. 18 (14) t.° — Nicolò vescovo di Pesaro al doge. Per gli uffici del doge conferì a Iacopo priore della Ca’ di Dio di Venezia il possesso di certi beni, quantunque questi fossero ricaduti alla sua mensa per non osservanza da parte del detto ospizio dei patti stipulati col vescovo Pietro al tempo della prima concessione (v. n. 56). Data a Pesaro. 58. — (1363), Maggio 9. — c. 34 (30) t.° — Bolla piccola con cui papa Urbano V concede un anno e 40 giorni d’indulgenza a tutti quelli che confessati visiteranno la cappella di S. Nicolò nel palazzo ducale nelle principali feste, che enumera, facendovi elemosina pei carcerati. ■ Data in Avignone, a. 1 del pontificato (VII id. Mali). Questa bolla trovasi, tradotta in volgare ed incisa in marmo, infissa nella parete della loggia interna del palazzo ducale che sta fra la scala d'oro e quella che mette alla sala del Maggior Consiglio.