DOGE : ANTONIO VENIERO. 247 66. — 1397, ind. V, Agosto 28. — c. 33. — Il doge, coi suoi consigli, crea procuratori del comune di Venezia Lorenzo Michele, Vittore Vallaresso ed Antonio Cornaro ufficiali alle rason, per costituire esso comune mallevadore dell’ osservanza del contratto n. 64 per parte dei signori di Padova, in quanto riguarda la somma dei 25,000 ducati, verso il signore di Mantova e sua figlia. Fatto nel palazzo ducale di Venezia. — Testimoni: Giovanni Vido cancellier grande e tre notai ducali. — Atti Guglielmo de’ Vincenti. Segue nota che fu fatto 1’ ¿strumento di fideiussione ne’ rogiti di Giorgio di Gibellino notaio. 67. — (1397), Settembre 15. — c. 34. — Carlo (VI) re di Francia al doge ed alla Signoria di Venezia. — Ringrazia per l’avviso datogli della liberazione del conte di Nevers, di Enrico di Bar, del conte de la Marche, del maresciallo Bouci-caut e d’altri nobili francesi dalla prigionia turchesca, nonché per gli aiuti prestati ai medesimi (v. n. 53 e 68). Data a Parigi. 68. — (1397), Settembre 19. — c. 34 t.° — Filippo duca di Borgogna, conte di Fiandra, d’Artois ecc., al doge. Ringrazia per l’annunzio del riscatto dei principi francesi dalla cattività nella quale erano tenuti da Baiazette, e del loro arrivo in Metelino, e pei favori fatti ai medesimi (v. n. 67 e 70). Data a Parigi. 69. — 1397, ind. VI, Ottobre 3. — c. 56. — I priori delle arti e il gonfaloniere di giustizia, cogli altri collegi costituenti il governo di Firenze, eleggono Lorenzo di Antonio de’ Ridolfi dottore di decreti, Nicolò di Giovanni da Uzzano, Lotto de’ Castellani cav., Antonio di Ugo Orlandi, Betto di Giovanni de’ Busini, Rinaldo de’ Gianfigliazzi cav., Francesco di Neri Ardinghelli, Lorenzo di Matteo Perini, Andrea di Ugo della Stuffa e Bartolameo di Beltrame de’ Pazzi all’ uffizio detto di balia. Durino in carica un anno dal 3 Febbraio venturo; provvedano alla conservazione dello stato e della libertà del comune, con facoltà di far trattati con altri principi e stati secondo le deliberazioni dei priori e dei collegi competenti ; di intimar guerra e farla ; di eleggere ambasciatori e procuratori del comune, non però a teste coronate senza deliberazione dei collegi competenti; di stabilire coi priori e col gonfaloniere i pagamenti da farsi dal publico tesoro, e l’arruolamento delle milizie (v. n. 84). Fatto nel palazzo del popolo di Firenze. — Tratta dal libro delle riformagioni da Paolo del fu Voltabene da Firenze not. imp. coadiutore di Viviano del fu Neri di Viviano de’ Franchi not. imperiale c scrivano alle riformagioni, che autentica la copia. 70. — 1397, Ottobre 8. — c. 34. — Giovanni principe ereditario di Borgogna, conte di Nevers e barone di Donzy e Iacopo di Borbone conte de la Marche, si dichiarano debitori alla veneta Signoria di 15,000 ducati d’oro, loro prestati, e prò-