DOGE : ANTONIO VENIERO. 221 ranta cancellier grande, Nicolò Gerardi, Giovanni Piumaccio e Pietro Costa notai ducali. — Atti Guglielmo del fu Tomaso de’ Vincenti notaio imperiale e scrivano ducale. V. Ljubic, op. cit., IV, doc. CCCCLVI1I. 398. — 1394, ind. II, Gennaio 18. — c. 174 (176). — Brano di lettera con cui Paolo Giuliano capitano a S. Lorenzo accompagna al doge 1’ elenco n. 401, desunto dalle dichiarazioni dei gastaldi e di abitanti delle singole ville (v. n. 397). Data a Raspo. 399. — 1394, ind. II, Gennaio 20. — c. 172 (174) t.° — Avendo i procuratori nominati nel numero 394 consegnato il castello di Raspo ad un commissario veneto (come fu stipulato nel numero 397), il doge e la Signoria ne rilasciano quitanza (v. n. 400). Fatto nel palazzo ducale di Venezia. — Testimoni il cancellier grande e due notai ducali. 400. — 1394, ind. II, Gennaio 20. — c. 173 (175). — I procuratori nominati nel n. 394, dichiarano di avere ricevuto, in esecuzione dello stipulato nel n. 397, 4000 ducati dai camerlenghi di comune (v. n. 404). Fatto e testimoni come nel n. 399. 401. — s. d. (1394, Gennaio). — c. 174 (176). — Elenco delle onoranze, decime, regalie, prestazioni, diritti ecc. dovuti al castello di Raspo dalle seguenti ville : Razavas (Raicavas) con mansi 12 l/2, Elem con m. 6, Podgaz (Podgare) con mansi 11 1/2, Novach con mansi 16 l/2, Melonza con m. 3, Vodiza con m. 17, Brese con mansi 12, Terstenic con m. 12, Lanischie con m. 12 '/2, Cropignac con m. 6, Dane con mansi 6, Prapoza con m. 10 '/2, Mune di sopra con m. 15, Mune di sotto con m. 5, Xiana (Seiane?) con m. 10, Bergodaz con m. 8 1/2, Slum con m. 6, Podgore con m. 4. — Si nota che nella villetta presso il castello di Raspo abitano : Federico Bechar, Iurse Sliver, Odorico detto Sliver vecchio, tutti nobili, Gaspare, tre vedove ed un contadino ; i detti nobili hanno alcune terre in feudo dalla corte di Gorizia e sono tenuti alla custodia del castello ; la giustizia criminale è amministrata dal consesso dei merighi delle ville sottoposte al castello e d’altre vicine, secondo le consuetudini (v. n. 399 e 403). 402. — 1394, Febbraio 2. — c. 187 (189). — Stefano Dabissa re di Rascia e Bosnia, al doge. Avendo Giorgio suo protovestiario, già accreditato presso la veneta Signoria per affari relativi a certe galee che il re aveva in Venezia, trasmesso i propri poteri a prete Michele di Domenico da Ragusi, quel sovrano chiede che quest’ ultimo venga dal doge appoggiato nelle sue pratiche. Nella lettera è nominato Marino Caboga agente raguseo in Venezia. Data a Suthisca. V. Ljubic, op. cit., IV, doc. CCCCLIX. — Mon. Hung. hist., Ada ext., II, doc. 463.