DOGE : ANTONIO VENIERO. 193 Signoria il determinare la misura in cui vorrà contribuire per ottenere dagli austriaci la cessione dei loro diritti. Del resto, gl’ inviati d’ esso conte in Austria saranno incaricati di continuare e condurre a termine le incominciate trattative. Data a Abiate (Abbiategrasso) (v. n. 288 e 292). 292. — 1388, ind. XII, Ottobre 5. — c. 131 (134). — Galeazzo Visconti conte di Virtù rinunzia alla facoltà, accordatagli dal trattato d’alleanza con Venezia contro il signore di Padova, di poter fare la pace con quest’ ultimo senza il consenso di quella, com’ essa può farla senza quello di lui. Data in Abiategrasso. 293. — (1388), ind. XI, Ottobre 6. — c. 132 (135) t.° — Giovanni patriarca di Aquileia, al doge. Partecipa che il cav. Venceslao di Spilimbergo, Doimo di Castello, Nicolò di Strassoldo, Corrado di S. Daniele ed Andreuccio di Villalta gli prestarono solenne fideiussione che Morando di Porcia, ora in prigione a Venezia, nella guerra vigente fra questa e i signori di Padova, non presterà aiuto di sorta agli ultimi (v. n. 296). Data nel castello di Udine. 294. — 1388, ind. XI, Ottobre 24. — c. 132 (135). — Andreasio marchese Cavalcabò ambasciatore di Galeazzo Visconti, e Giovanni di Liechtenstein mastro di corte, Voltino di Stubenberg ed Enrico di Rotenberg ambasciatori di Alberto duca d’Austria, pattuiscono: Il duca farà chiudere entro 14 giorni tutte le vie dei suoi domini, sicché non possano trarsene nè uomini nè cose a vantaggio di Francesco seniore e di Francesco juniore da Carrara signori di Padova; ciò durante la guerra fra questi e il Visconti ; ne farà fare proclami per tutti i suoi paesi e nelle terre circonvicine. Non accetterà sotto alcun titolo terra veruna spettante ai Carraresi. Il Visconti sborserà al duca 65,000 fiorini, pagabili tre mesi dopo che il primo si sarà impadronito di Padova. Sarà in facoltà del Visconti l’assistere il duca in caso che alcuno gli movesse guerra a cagione della presente. Ambi i contraenti saranno amici, nè tenteranno di sollevar imbarazzi l’uno nei domini dell’ altro, e prima del venturo S. Nicolò invieranno plenipotenziari a Trento o a Verona per negoziare un’ alleanza. Le parti ratificheranno entro 20 giorni la presente (v. n. 295). Fatto in Bolzano. — Testimoni: Matteo da Ferrara abitante a Vienna, Paga-nino de’ Capitani di Blassono da Milano conte palatino. V. Verci, op. cit., XVII, Doc., p. 16. 295. — 1388, Novembre 2. — c. 132 (135). — Galeazzo Visconti conte di Virtù, al doge. Comunica la convenzione n. 294. Il Cavalcabò non potè conseguire dagli ambasciatori del duca d’Austria e de’ suoi nepoti la rinunzia a Treviso, Fel-tre e Belluno. Data ad Abiategrasso. V. Verci, op. cit., XVII, Doc., p. 15. COMMEMORI ALI, TOMO III. 25