DOGE : ANDREA CONTARINI. 131 15. — 1376, ind. XIV, Luglio 19. — c. 9 (10) t.° — Giovanna regina di Napoli ai balii ed agli altri ufficiali del principato d’Acaia. In seguito a querele di Marino Bertario detto Lombardo, mercante veneziano in Chiarenza e dei costui figlio ed agenti, ordina che, constatata la cittadinanza veneta dei querelanti, siano osservati rigorosamente a favor loro e d’ ogn’ altro veneziano i privilegi e le franchigie godute dai cittadini veneti dimoranti nel principato, e siano trattati in modo da non dar luogo a lagnanze (v. n. 10 e 14). Data come il n. 11. 16. — 1376, Luglio 24. — c. 7 (8) t.° — In seguito a ducale dei 3 Aprile, (li-retta ad Andrea Barbarigo già podestà di Chioggia, che permetteva di incanalare l’acqua del Pinzon o Tresa per uso dei molini di quella città, purché tal lavoro non pregiudicasse alle Bebbe; Iacopo Priuli ora ivi podestà, in omaggio a ducale degli 8 Luglio, trovatosi alla Torre delle Bebbe con Domenico Bianco, Felice Matrona e Pietro Ravignani massari, e con Matteo Fasolo, Iacopo de’ Medici, Giovanni Veniero e Luca Bagnagata tutti rappresentanti il comune di Chioggia, con Barto-lameo Mainardi, Bartolameo di Augusto e Giovanni da Reggio notaio del podestà di Cavarzere, rappresentanti quest* ultimo, e con Folco massaro e Marco del fu Martino notaio mandatari del podestà di Torre delle Bebbe, fatta scandagliare l’acqua delle Bebbe al momento della sua maggior altezza, trovò che dentro l’alveo era di 7 piedi, e vi fece piantare dei segnali. 17. — 1376, ind. XIV, Agosto 21. — c. 12 (13). — I priori delle arti ed il gonfaloniere del comune di Firenze al doge. Ringraziano per quanto fecero i veneziani in Fiandra e in Irlanda a favore dei mercanti fiorentini, curandone gl’ interessi come propri; si offrono ad ogni occorrenza. Data a Firenze. 18. — 1376, ind. XIV, Agosto 31. — c. 10 (11). — Procura con cui Marquar-do patriarca di Aquileia dà facoltà a Giovannuto notaio figlio del fu Bartolameo Ferratore da Udine di esigere la somma mentovata nel n. 19. Fatta nel palazzo patriarcale di Udine. — Testimoni: Giorgio de' Torti decano d’Aquileia, Francesco di Savorgnano cav., Giovanni de' Montecchi, Elia de’ Gu-bertini e Rolandino da Reggio, tutti tre giurisperiti, e Nicolò del fu mastro Gregorio da Udine. — Atti come al n. 8. 19. — 1376, ind. XIV, Settembre 6. — e. 10 (11) t.° — Il procuratore nominato nel n. 18, dichiara d’avere ricevuto dal Memmo e dal Badoaro accennati nel n. 9, due. 656, gr. 6 e den. 3 in oro, rata di Settembre dell’ annua corrisponsione mentovata nello stesso n. 9. Fatto come il n. 9. — Testimoni: Giovanni di Montalbano, Giovanni di Sopramare e Gentilotto Gentile scrivani dei sopradetti uffiziali, e Faccio de Rossi notaio ducale. — Atti Tomaso del fu Beltramino Malombra notaio imperiale e scrivano ducale.