DOGE : ANDREA CONTAR ESI. 129 tisce all’ uopo ampi poteri, ed autorità sopra tutte le congregazioni e le persone ecclesiastiche, trattine i regolari mendicanti, della provincia gradense. Data in Avignone, a. 4 del pontificato (IV hai. Febr.J. V. Fl. Cornelii, Ecclesiae venetae etc., t. Ili, p. 123. 6. — 1375, ind XIII, Marzo 21. — c. 3. — Il nob. cav. Valterpertoldo del fu Bertoldo di Spilimbergo, dichiara di avere ricevuto da Pietro Badoaro, Giovanni Natale e Giovanni Bragadino procuratori del doge e del comune di Venezia, a titolo di mutuo, due. 2500 d’oro, che promette restituire. Il documento è incompleto. Fatto in Venezia in casa di Leonardo Dandolo cav., a S. Luca. — Testimoni: il Dandolo predetto, Marino Meinmo e Pietro Costa not. ducale. 1376, Aprile 3. — V. 1376, Luglio 24. 7. — (1376), Maggio 16. — c. 11 (12). — Nicolò marchese d’Este al doge. Nell’occasione che Leopoldo duca d’Austria invase il Trivigiano a’ danni di Venezia, offre ogni soccorso che si desiderasse. Partecipa che la compagnia inglese fece scorrerie nel territorio di Bologna venendo fin quasi al canale che da quella città mena a Ferrara, e predando uomini ed animali. Data a Ferrara. I 8. — 1376, ind. XIV, Luglio 8. — c. 6 (7) t.° — Marquardo patriarca d’Aqui-leia nomina suo procuratore mastro Pietro da Meduna dottore di grammatica salariato in Portogruaro, per esigere la somma mentovata nel n. 9. Fatta nella sala grande del castello di S. Vito. — Testimoni : il nob. Giovanni de Angrista tesoriere patriarcale, Freduccio capitano in S. Vito e Cuzolino da S. Vito. — Atti Odolrico del fù Andrea da Udine not. imp. e scrivano patriarcale. 9. — 1376, ind. XIV, Luglio 12. — c. 7 (8). — Il procuratore nominato nel num. 8, dichiara di avere ricevuto da Pietro Badoaro, Nicolò Soranzo e Giovanni Memmo ufficiali alle rason, due. d’oro 328, gr. 3, picc. 1, rata di Luglio dell’annua corrisponsione dovuta da Venezia al patriarca d’Aquileia pei diritti dell’Istria, di Valle, Pola e Dignano. Fatto in Rialto nella camera dei detti ufficiali. — Testimoni: Bartolameo Vernerò, Giovanni di Montalbano, Giovanni di Sopramare e Nicolò di Buggiero. 10. — 1376, ind. XIV, Luglio 19. — c. 8 (9). — Giovanna regina di Napoli al doge. In seguito a lagni fattile da Pietro Premarino console veneto nel regno, circa danni dati a sudditi veneti in Chiarenza e in Corfù, e circa il determinare certi confini fra il principato d" Acaia e i territori di Corone e Modone, emanò ordini severi onde sia fatta ragione a chi di diritto (v. n. 11-15). Chiede che il doge deleghi commissari per determinare d’accordo col bailo d’Acaia i detti confini controversi. Circa altri danni dati ai veneziani in Chiarenza e Corfù ai tempi dei principi di Taranto Roberto e Filippo, non essendo avvenuti sotto il governo della regina, il con- COMMEMORIALI, TOMO III.