DOGE : MARCO CORNARO. 55 Giovanni Cumpast di Costanza non poterono ancora riavere le cose lor tolte da sudditi veneti in Portobuffolé, come le riebbero vari loro compagni di Augusta, Basilea e Hohen-Aurach. Chiede si provveda alla restituzione (v. n. 324). Data a Norimberga, a. 21 dei regni, 12 dell'impero. 315. — (1366), Dicembre 11. — c. 75 (72). — Bolla piccola con cui papa Urbano V, lodati gli uffici fatti, quantunque senza frutto, da Andruino cardinale legato per pacificare Venezia coi ribelli di Candia, lo invita a proseguire nelle pratiche e a far rimettere a destino la seguente. Data in Avignone, a. 5 del pontificato fili id. Dec.J. V. Fl. Cornelii, Creta sacra, II, 345. 316. — 1366, Dicembre 11. — c. 75 (72). — Bolla piccola di Urbano V papa al doge ed al comune di Venezia. Mosso dai mali che risultano agli interessi cristiani in Oriente dal perdurare delle ostilità in Candia, esorta a revocare la deliberazione presa che non si ascoltassero proposte di sottomissione condizionata per parte dei ribelli di quell’ isola '; consiglia clemenza e propensione all’ accordo. Il cardinale Andruino (v. n. 315) è da esso papa incaricato delle pratiche ulteriori in questo negozio (v. n. 321). Data come il n. 315. V. Fl. Cornelii, Creta sacra, II, 343. 317. — 1366, Dicembre. — c. 72 (69) t.° — Formula delle risposte che gli ambasciatori di Nicolò marchese d’Este devono fare ai procuratori del comune di Venezia. Il marchese desisterà dalle seguenti infrazioni ai trattati : dal ricevere merci pei porti di Primaro, Volano, Goro e per qualunque altro posto sul mare, con facoltà al visdomino veneto in Ferrara di sequestrar quelle che entrassero nel territorio ferrarese per simili vie ; dall’esigere diritti' maggiori dei consueti sui corpi di nave e sulle merci ; dal riscuotere dazi sul sale e su altre mercanzie naviganti nell’ Adige ; dall’ impor dazi sulle merci in Argenta, trattone l’antico quarantesimo dovuto all’ arcivescovo di Ravenna. I suddetti ambasciatori promettano che il marchese osserverà e farà osservare i trattati vigenti e le sopradette cose, e farà prestare analogo giuramento dai suoi rettori ed uffiziali (v. n. 322). Un brano di quest’ atto si legge pure a c. 72. V. Verci, Storia della Marca tnvigiana, voi. XIV, Documenti, pap. 23. 318. — s. d. (1366). — c. 68 (64). — Quattro annotazioni di privilegi di cittadinanza eguali al n. 265, rilasciati a Petrizolo del fu Guidino de Ferato, Giannino della Bruna, Alberto e Simeone de Trenta e Donino del fu Giovanni Moro. 319. — (1367), Gennaio 22. — c. 74 (71) t.° — Bolla piccola di Urbano V papa al doge e al comune di Venezia. Derogando alla sospensione accennata nel n. 273, accorda che due galee veneziane possano recarsi nei paesi del soldano di Babilonia per liberare cittadini e sudditi di Venezia ivi fatti ultimamente prigionieri