338 COMMEMORIGLI, LIBRO X. documento citati. Da esso prospetto, gli eredi da Peraga risultano creditori di 1.1579, s. 1. — Vi sono nominati: Alberto da Nichesola, Castrone de’ Bardi, Cecco di mastro Donato, Giovanni Boniverto, Marino Zane procuratore di Luchino Visconti, Giovanni de’ Frabaldi ed il convento di S. Giovanni di Verdara. 84. — 1408, ind. I, Dicembre 5. — c. 66. — Sentenza pronunziata in forza dell’ allegato A, da Nicolò Foscari podestà a Padova. Vista la petizione e le eccezioni allegato B ; visti : il testamento di Filippo da Peraga del fu Marco (9 Settembre 1363, atti di Iacopo del fu Enrico da Borgoricco) ; un istrumento di restituzione di beni fatta da Francesco da Carrara signore di Padova figlio di Francesco seniore (26 Giugno 1405, atti Siccone da Lonigo); il libro delle confische del comune di Padova ; la procura fatta da Albertino, Bartolameo e Iacopo da Peraga del fu Marino, consenziente la loro madre Azola del fu Azzone, e da Giovanni e Geremia del fu Marino da Peraga a Paganino da Sala per vendere a Naimerio Conte del fu Alberto, al prezzo di 1. 16,000 di picc., beni posti in Mirano, Roncomorello e Viasene, e per 1. 3000 beni posti in Camenzago (17 Dicembre 1375, atti di Giovanni del fu Daniele Spatario di Padova) ; l’istrumento di vendita dei beni stessi (18 Dicembre 1375 e 1 Febbraio 1376); altro istrumento di vendita dei detti beni fatta da Naimerio predetto a Francesco del fu Antonio Turchetto rappresentante Francesco del fu Iacopo da Carrara (16 Febbraio 1376); i documenti relativi alla presa di possesso dei beni stessi; la ducale 8 Agosto 1407 a Rosso Marino podestà, Pietro Arimondo capitano e Fantino Querini e compagni provveditori a Padova circa la restituzione dei beni confiscati dai Carraresi ; il prospetto dei pagamenti fatti a Giannino da Peraga e suoi eredi (v. n. 83) ; più altri documenti di giri di denaro (vi sono nominati : Ilario Sangonacio, Ginelo da Scaltenigo, Alberto Caseta, Salimbene Gennari not. di Padova, Giovanni Barbarigo ed Antonio Moro procuratori di S. Marco) ; il testamento di Giannino del fu Filippo da Peraga (15 Luglio 1375, atti Giovanni da Cam-polongo) ; un decreto di aggiudicazione della eredità d’ esso Giannino (5 Settembre 1375, atti Bandino de’ Bracci), con dono agli eredi, per parte di Francesco seniore da Carrara, dei beni che furono di Nicolò Rasoni ; le repliche ed eccezioni dei rappresentanti il comune di Venezia alla petizione mentovata di sopra; visto tutto ciò, il Foscari pronuncia : Esser validi i contratti di vendita sopra citati ; spettare di pien diritto i beni in causa al comune di Venezia; dovere i da Peraga restituirne la possessione ad esso comune ; dover essere mantenuto il sequestro delle rendite citato nell’ allegato B, tenuti pure i da Peraga alla rifusione delle rendite da essi percepite dopo 1’ acquisto di Padova per parte di Venezia. — In seguito a ciò, il procuratore dei da Peraga protesta contro tale sentenza, che dichiara nulla, appellandosi alla Signoria veneta. Fatto nella sala maggiore del palazzo di giustizia di Padova. — Testimoni : Iacopo di Pizzacomino de’ Pizzacomini, Nicolò del fu Francesco Abatuti, Enrico del fu Iacopo da Borgoricco, Nicolò del fu Dionisio da Treviso, Novisio del fu Giovanni Polcastro, tutti notai di Padova, ed Engolfo del fu Naimerio de’ Conti padovano. — Atti Siccone del fu Bartolameo Polentone de’ Ricci da Levico not. imp. ed ufficiale del comune di Padova al banco del sigillo.