42 COMMEMORI ALI, LIBRO VII. 222. — 1365, ind. Ili, Agosto 5. — c. 56 (52) t.° — Rinnovazione dello Allegato : 1359, ind. XIII, Febbraio 17 (ra. v.). — Privilegio di cittadinanza interna ed esterna per dimora di 25 anni, concesso, in forza del decreto 11 Agosto 1348, dal doge Giovanni Delfino a Signorello di Niero da Borgo S. Sepolcro. 223. — 1365, ind III, Agosto 6. — c. 56 (52) t.° — Privilegio di cittadinanza interna ed esterna concesso per grazia a mastro Biagio Gori da Firenze medico del re di Cipro, con condizione di non poter trafficare per mare. Il relativo giuramento fu prestato dal procuratore del Gori, Giorgio Morosini. — Con bolla d’oro. 224. — 1365, ind. Ili, Agosto 9. — c. 55 (51) t.° — Annotazione simile al n. 221 per Raimondo Zamboni del fu Amandino da Cremona. 225. — (1365), Agosto 17. — c. 58 (54). — Bolla piccola, colla quale papa Urbano V si congratula con Marco Cornaro per la sua assunzione al dogado, partecipatagli col mezzo dell’ inviato Desiderato Lucio. Data in Avignone, a. 3 del pontificato (XVI hai. Sept). 226. — 1365, ind. Ili, Agosto 25. — c. 25 (21). — Annotazione come al n. 99 per Matteo strazarolus del fu Federico da Bologna. 227. — (1365), Agosto 25. — c. 58 (54). — Bolla piccola di Urbano V papa al doge ed al comune di Venezia. Concede la grazia di poter spedire sei navi cariche di merci, eccetto le proibite, in Alessandria e nelle altre terre del soldano, con obbligo ai comandanti di esse navi di giurare nelle mani del diocesano del porto in cui caricheranno, che con quei legni non commettono frodi. Data in Avignone, a. 3 del pontificato (Vili hai. Sept.). 1365, Agosto 27. — V. n. 332. 228. — 1365, ind. Ili, Agosto 28. — c. 11 (7) t.° — Annotazione di privilegio simile al n. 22 concesso a Grisello di Reniero mereiaio. 229. — 1365, ind. Ili, Settembre 2. — c. 63 (59) t.° — Fra’ Giovanni Roliger dell’ ordine teutonico, già governatore della chiesa della Trinità in Venezia, costituito davanti a Iacopo vicario generale di Angelo vescovo di Rimini, confessa di avere impegnato presso Bartolameo usuraio in Mestre due paramenti da messa ed un libro per 12 ducati, ed un calice per 8 ducati, e d’aver venduto 90 staia di frumento per 60 ducati, cose tutte spettanti al monastero annesso alla detta chiesa. Dichiara inoltre d’avervi tolto l’argento della reliquia del braccio di S. Mattia, due coppe d’argento e 23 bolle d’oro, i quali oggetti parte vendette e parte impegnò in Ravenna. Fatto nel vescovado di Rimini. — Testimoni : Pietro de Arzune canonico, Franceschino de’ Robotini giudice, Guido di mastro Tarino e Nicolò di Cecchino,