326 COMMEMORALI, LIBRO X. 56. — 1407, ind. I, Settembre 10. — c. 42, — Resasi vacante la carica di primicerio di S. Marco per la rimozione di Giovanni Loredano, il doge conferì la reggenza di quella chiesa al cappellano maggiore, e diede facoltà ai cappellani di scegliere gli elettori del nuovo primicerio. A tale ufficio riuscirono i preti : Bartolameo de’ Recovrati priore dell’ ospizio di S. Marco, Donato pievano di S. Felice, Pietro Pensabene piev. di S. Biagio, Marco Bocassini piev. di S. Ermagora e Marco prete dei SS. Apostoli. Recatisi questi nella stanza del doge, prestarono a lui dinanzi il giuramento per F elezione. Passati quindi nella sacristia della basilica, scelsero a primicerio il Recovrati suddetto, il che fu tosto dagli altri quattro riferito al doge, che approvò (v. n. 57). V. Fl. Cohnelii, Eccl. ven., X, 195. 57. — 1407, Settembre 14. — c. 42. — Investitura dell’ ufficio di primicerio della chiesa di S. Marco, data dal doge a Bartolameo de’ Recovrati (v. n. 56). V. Fl. Cobnelii, op. cit., X, 197. 58. — s. d. (1407, Settembre 14). — c. 42 t.° — I consiglieri ducali Stefano Foscarini, Giovanni Garzoni, Roberto Morosini e Iacopo Pesaro (capo di Quarantia), alla presenza di Filippo Corraro e di Tomaso Mocenigo procuratori di S. Marco, sedendo in Maggior Consiglio, dichiarano potere il doge, in virtù del decreto allegato, provvedere da solo a riformare la dotazione del primicerio di S. Marco (v. n. 59). Allegato: 1302, Luglio 3. — Deliberazione del Maggior Consiglio, che, in seguito a contestazione avuta in proposito dal doge coi procuratori di S. Marco, dà ad esso principe ampia facoltà di decretare le spese che crederà opportune pel maggior decoro del culto nella chiesa di S. Marco; ed ordina ai detti procuratori di pagare quanto così sarà ordinato. V. Fl. Cornelii, op. cit., X, 292. 59. — s. d. (1407, Settembre 14). — c. 42 t.° — In forza del decreto riferito nell’ allegato al n. 58, il doge ordina si continuino a pagare al nuovo primicerio (v. n. 57) ed a tutti i costui successori i 40 ducati annui già decretati a favore di Giovanni Loredano in aumento della prebenda. Abolisce i due posti di mansionario che soleva mantenere il primicerio verso pagamento di certe somme per parte dei procuratori di S. Marco, pagamento che è pure abrogato. Accorda al primicerio i proventi del capitello ducale che sta nel meditulio della chiesa di S. Marco. V. Fl. Coknelii, op. cit., X, 292. 60. — s. d. (1407, Settembre 23). — c. 44. — Sentenza pronunziata da Monte de Camplo dottore di decreti, vicario spirituale di Francesco Bembo vescovo di Castello, colla quale prete Biagio Catena pievano di S. Leonardo — accusato e confesso di avere, ad istanza di prete Giovanni Loredano, attestato davanti notaio (Pietro de’ Conti) che Clario di Bartolameo Contarmi, incolpato di sodomia, fu insignito della prima tonsura da P. (Paolo ?) vescovo di Cittanuova per commissione di Francesco Faliero già vescovo di Castello — è condannato a perpetuo bando da