DOGE : MARCO CORNARO. (35 376. — 1367, Luglio 27. — c. 83 (80) t.° — Privilegio di cittadinanza interna concesso per grazia ad Andrea del fu Daniele Zabarella de Plebe (da Piove di Sacco). 377. — 1367 (Luglio). — c. 84 (81). — Stefano seniore ed i suoi Agli Stefano e Federico, conti palatini del Reno, arciduchi di Baviera, conti del Tirolo e di Gorizia, al doge e al comune di Venezia. Per gli uffici dell' inviato veneto Minello da Viterbo, i negozianti veneziani potranno passare liberamente pei domini d' essi principi. Data in Landshut, nel giorno di S. Margherita vergine e martire. 378. — 1367, ind. V, Agosto 1. — c. 85 (82). — Privilegio di cittadinanza interna ed esterna, concesso per grazia a Simone di Argento da Milano ed ai suoi discendenti, con divieto di trafficare per mare. 379. — (1367), Agosto 8. — c. 85 (82) t.° — Andruino cardinale legato, al doge. Chiede salvacondotto per 200 anfore di vino che conta far passare dalla Marca d’Ancona a Bologna. » Data a Bologna. 1367, Agosto 13. — V. 1366, Aprile 6, n. 258. 380. — 1367, ind. V, Agosto 28. — c. 86 (83). — Il doge fa sapere essersi concluso un accomodamento delle questioni vertenti fra Venezia e Mainardo palatino di Carintia, conte di Gorizia e del Tirolo, avvocato delle Chiese di Aquileia, Trento e Bressanone, pei danni recati dai costui sudditi ai veneziani. Ciò in seguito alla restituzione fatta da quel principe di 20 balle di panno di Fiandra e d’altro merci da esso fatte sequestrare. Dichiara assolto il predetto Mainardo da ogni ulteriore responsabilità pel passato, e vieta di molestarne i sudditi, i quali potranno sicuramente viaggiare e trafficare negli stati veneti (v. n. 382). Data nel palazzo ducale di Venezia. 381. — 1367, ind. V, Agosto. — c. 86 (83) t.° — Il doge fa sapere : Caduto l’ospizio (in progetto) dei SS. Cristoforo ed Onofrio sotto il giuspatronato e l’amministrazione d’esso principe, in seguito alla morte di Bartolameo Verde il quale dal doge Andrea Dandolo aveva avuto, il 20 Giugno 1353, permesso di edificare il luogo pio in un terreno già occupato da un molino a vento, ne fu fatta concessione a prete Giannino di S. Felice, Giovanni Cavazza e Franceschino dalle Boccole. Partito ora quest’ ultimo, il doge rinnova a favore del Cavazza la concessione già fatta al Verde, nominandolo rettore d’esso ospizio, e cappellano prete Giannino. Il Cavazza dovrà erigere il luogo, mantenervi quattro vecchi poveri e farvi celebrare messa quotidiana, con riserva al doge di giuspatronato e tutela. Data nel palazzo ducale di Venezia. COMMEMORI ALI, TOMO HI. 9