DOGE : MARCO CORNARO. 67 387. — (1307), ind. V, Settembre 13. — c. 81 (78) t.° — Federico re di Sicilia partecipa al doge d’avere rappacificato il suo regno e conchiusa la pace con Giovanna regina di Napoli ; annunzia le proprie nozze colla costei nipote Margherita di Durazzo (v. n. 363). Data a Messina. 388. — 1367, ind. VI, Settembre 14. — c. 83 (80) t.° — Privilegio simile al n. 376, concesso al nob. cav. Iacopo Cavalli di Verona. — Con bolla d’ oro. Segue nota che eguali privilegi ebbero pure Nicolò e Pietro fratelli del suddetto. Al disotto è notato un Andrea Sasso abitante in Cipro. 389. — 1367, Settembre 16. — c. 83 (80). — Annotazione che fu rilasciato privilegio simile al n..374 a Giovanni tintore da Vicenza. 1367, Settembre 24. — V. 1367, Maggio 17, n. 351. 390. — 1367, ind. VII, Settembre. — c. 124 (119) t.° — Traduzione in dialetto, di crisobolo rilasciato dall’ imperatore di Trebisonda (Alessio III) a Pietro Dalmario ivi bailo : Il doge Lorenzo Celsi ed Andrea Querini bailo veneto in Costantinopoli ebbero già, per mezzo del loro ambasciatore Guglielmo Michele (1364), la conferma degli antichi privilegi. Ora, a richiesta del Dalmario, l’imperatore concede : Sicurezza e libertà di commercio nei suoi domini a tutti i veneziani, colle lor navi e merci ; diminuzione dei dazi (che si determina) sulle mercanzie vendute e comprate dai medesimi veneziani ; nuovo terreno, che si descrive (*), agli stessi per piantarvi la lor sede, erigervi chiese, esercitarvi il culto, amministrarvi la giustizia come nella colonia di Costantinopoli, obbligandosi l’imperatore a costruirvi parte del muro di cinta ; uso di pesi e misure proprie veneziane e di propri sensali, com’ era concesso ai genovesi ; conferma generale degli antichi privilegi, in quanto non fossero modificati dal presente. (*) V. Sitzungsberichte della Classe filosofico-storica della Imp. Accademia delle scienze di Vienna, VII, 336. 391. — 1367, ind. VI, Ottobre 15. — c. 86 (83) t.° — Il doge dichiara: che Everardo signore di Eppenstein restituì quattro balle di panni da questo sequestrate a veneziani reduci dalla Fiandra credendole di sudditi imperiali, ed assolve esso signore e suoi dipendenti da ogni ulteriore responsabilità per il sequestro medesimo. Data nel palazzo ducale di Venezia. 392. — 1367, Novembre 1. — c. 88 (85) t.°_Andrea da Mosto capitano dei legni della riviera della Marca (d’Ancona) al doge : Narra (in dialetto) d’ un combattimento avuto con 12 barcaccie cariche di vino diretto a Ravenna, le quali ripararono nel porto di Rimini d’onde erano partite ; dice che avendole poi chieste a Galeotto (Malatesta) n’ebbe rifiuto, onde protestò. Sa che in Ancona, Fano e Pe-