DOGE : ANTONIO VENIERO. 195 301. — 1388, ind. XII, Dicembre 12. — c. 134 (137). — Leonardo Dandolo proc. di S. Marco, procuratore del doge e del comune di Venezia, e Maria figlia del fu Guido d’Enghien e vedova di Pietro del fu Federico Cornaro, proprietaria di Argo e di Napoli (di Romania), pattuiscono : La detta signora cede al comune sum-mentovato i due luoghi nominati coi lor territori, diritti ecc., dandogli facoltà di prenderne effettivo possesso, verso l’annuo assegno perpetuo, per essa e suoi eredi, di 500 due. d’oro, e con facoltà, se morisse senza discendenti, di disporre nel testamento di 2000 due., da pagarsi dal comune a chi essa vorrà. L’annualità non sarà pagata nel caso che le due predette terre venissero a perdersi, e rimarrà sospesa per tutto il tempo che restassero in mano d’altri. Saranno inoltre contati alla signora stessa altri 200 ducati l’anno sua vita durante ; le due annualità andranno esenti da imposte, gravezze ecc. Notisi che Maria d’Enghien era fra 14 e i 25 anni d’età (v. n. 303). Fatto in Venezia, in casa di Maria suddetta a S. Luca. — Testimoni: Raffaino de’ Caresini cane, grande, Alessandro de’ Reguardati e Bernardo di Giovanni degli Argoiosi notai. — Atti Lorenzo de’ Monaci not. imp. e scriv. ducale. 302. — 1388, ind. XI, Dicembre 14. — c. 140 (143) t.° — Il nob. Francese bino del fu Fioravante da Borso giurisperito, Giovanni Galeotto del fu Tomasino de Stasio e Gravolino Porteri del fu Savio di Giansavio, tutti di Treviso, procuratori plenipotenziari di quel comune (procura in atti di Giovanni Adimari), giurano nelle mani di Nicolò Zeno, Benedetto Soranzo e Michele Contarini procuratori del doge e del comune di Venezia, fedeltà e sudditanza a quest’ ultimo, revocando qualunque altro giuramento prestato in addietro. Fatto nella sala grande del palazzo maggiore di Treviso. — Testimoni ; Adal-gerio della Torre da Ceneda giurisperito, mastro Pietro Paolo del fu Giuseppe di Arpo fisico, Federico del fu Tanaro de’ Bragi, Iacopo del fu Navone de Nordiglo, Pietro del fu Riccobono Bondeo, Antonio',del fu Cardino de Lavo, Leonardo del fu Monfiorito de Coderta, Parisio del fu Guelfo de’ Todeschini, Francesco del fu Via-nese de’ Ravignani, Guecellone del fu Gianallegro de Grandonio, tutti cittadini di Treviso, meno il primo. — Atti Desiderato Lucio. 303. — 1388, ind. XI, Dicembre 17. — c. 135 (138). — In appendice allo stipulato nel n. 301, Maria d’Enghien promette che non prenderà per marito se non un nobile di Venezia, sotto pena di perdere i diritti conferitile dal detto documento. Fatto come il n. 301. — Testimoni: il cancellier grande, Lorenzo del fu Monaco de’ Monaci e Luca del fu Nicolò Lombardo, ambi notai. — Atti Marco del fu Matteo de’ Rafanelli not. imp. 304. — 1388, ind. XI, Dicembre 18. — c. 141 (144). — Annotazione che Alberto dalla Motta dottor di leggi, Michele di Montalbano e Clemente de’ Caronelli procuratori del comune di Conegliano (procura in atti di Agostino del Ghetto ivi cancelliere), prestano giuramento simile al n. 302, in nome dei loro mandanti. Fatto nella piazza di Conegliano e nella chiesa della rocca superiore. — Testi-