DOGE : LORENZO CELSI.
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ca. — Testimoni : Bartolameo vescovo di Caorle, Ambrogio e Pagano dalla Torre e Giovanni da Carrate, canonici d’Aquileia, Cariavano Panciera, Ottone detto Cappo della Torre, Nicolò di Cuccagna cavaliere, Guglielmo da S. Daniele, Artusino da Conegliano, Giuliano Bruger (?), Paolo cantore patriarcale, Filippo de’ Megliorati giurisperito, Giovanni Peregrino scriv. due. e Giovanni di Montalbano scriv. degli ufficiali alle rason. — Atti Nicolò de’ Farisei e Paolo del fu Giovanni da Modena not. imp. e cancelliere patriarcale.
     64.	— 1363, ind. I, Giugno 10. — c. 20 (16) t.° — Tolberto del fu Belendrico notaio della Motta, procuratore di Giovanni (procura in atti Giannino de’ Puliselli da Cremona) e di Biachino detto Chinazzo (procura in atti di Bartolomeo de’ Fra-stri da Cremona), ambi figli del fu Guglielmo della Motta, dichiara di aver ricevuto una cassetta contenente documenti di proprietà dei detti mandanti, le quali carte si trovavano già nella massaria del comune di Treviso.
     Fatto nella cancelleria superiore del palazzo ducale di Venezia. — Testimoni : Giovanni Ferrarese di Pola, Giovanni di Peregrino, Pietro del fu Iacopino da Piacenza e Giovanni Guido, scrivani ducali. — Atti Andrea di Oltedo notaio imperiale e scrivano ducale.
    1363,	Giugno 10. — V. 1366, Novembre 7.
     65.	— 1363, ind. I, Giugno 12. — c. 21 (17) t.° — Guglielmo decano, Ambrogio, Giangiacomo, Pagano e Giovanni, tutti quattro della Torre, Ermagora di Mo-ruzzo, Filippino da Farra, Paolo de Saia di Bologna, Iacopo da Marano di Parma, Masino da Forlì, Matteo da Viterbo ed Enrico di Chiesabianca, tutti canonici costituenti il capitolo di Aquileia, ratificano e confermano il documento riferito al n. 63 in tutte le sue parti. — Munito, del sigillo capitolare.
     Fatto nel capitolo della cattedrale d’Aquileia. — Testimoni : Prete Servidio e Filipussio diacono, mansionari. Michele e Nicolò preti prebendari in detta chiesa. —• Atti Paolo del fu Giovanni da Modena not. imp. e cancelliere patriarcale.
     66.	— 1363 (Luglio 11). — c. 22 (18) t.° — Lodovico re d’Ungheria al doge. Ad istanza dell’ inviato Bartolomeo Orso, deputò Nicolò (de Zeech) bano di Dalmazia e Croazia a ricevere le querelle dei veneziani contro i regi sudditi e farne giustizia. Chiede che il doge, pei danni dati dai veneziani ad ungheresi, nomini un giudice che funzioni col detto bano. Invita poi Venezia a passare di buon accordo col signore di Padova. Accredita qual suo inviato Giovanni vescovo di Waitzen (v. n. 77).
     Data nel campo presso Zahol, la seconda feria precedente la festa di S. Margherita vergine.
      V. Liubió, op. cit., IV. doc. CII.
     67.	— 1363, ind. I, Luglio 13, — c. 22 (18) t.° — Il doge ed i suoi consiglieri danno facoltà a Marco del fu Iacopo Contarmi e ad Andrea del fu Gabriale Trevi-