DOGE : MICHELE STENO. 337 appena pronunziata la sentenza n. 79, i procuratori del comune di Genova gli presentarono il seguente : Libello appellatorio nel quale i predetti procuratori, lungamente esposte le ragioni per cui trovano la mentovata sentenza non conforme al diritto ed alla giustizia, la respingono, ed in nome dei loro mandanti ne appellano all’imperatore o re dei Romani, o, in vacanza del trono, al papa e alla S. Sede, e in diffetto di questa ai collegi dei cardinali dei due partiti ora riuniti; protestano poi nulla dovere esser fatto durante la questione. — Il conte aggiunge di non avere ammesso tal petizione e protesta. Dato nel castello di Chambery. — Testimoni : Sabino (de Morano) vescovo di Moriana, Umberto di Villars signore di Orbe, Aimone di Seissel signore di Aix, il signore di S. Cassiano suo fratello, Gincardo Marchaud dottor di leggi, cav. e cancelliere di Savoia, Bonifacio de Challant signore di Fenis cav. e maresciallo di Savoia, Enrico signore di Menthon cav., Aimone signore di Aspremont, Francesco di Menthon cav., Giovanni di Clermont cav., Iacopo de Villette cav., Giovanni di Ser-ravalle cav., il signore di Chandeiaclii (?) cav., Antonio di Clermont cav., Lodovico di Francesco cav., Antonio de Crangeac cav., Pietro Burle, Antonio de Monthey, Giovanni di Servage, Guigone di Leschaux, Giovanni Lazareti, Giovanni Burle, Amblardo di Gerbaix, Guglielmetto de Lales o Cholex, Pietro Andrevet e Iacopo di Fistiliac tesoriere di Savoia. Allegato B: 1408, Agosto 17. — Il conte di Savoia fa sapere avergli i procuratori del comune di Genova (v. n. 79 allegato G) presentato il seguente atto. I detti procuratori, ricordato il tenore dell’ allegato A, protestano, a tutela dei diritti dei loro mandanti, di non voler recedere da quanto dichiararono in quel documento ; chiedono che la sentenza n. 79 sia annullata in quanto pregiudica gl’ interessi di Genova, o almeno corretta e riformata da chi può farlo, nominando di nuovo a giudici arbitri l’imperatore, il papa, i cardinali. Data a Susa. — Testimoni : il principe d’Acaia, G. Marchaud cancelliere, B. di Challant maresciallo, il bastardo di Savoia, d’Aspremont, Gaspare di Monmag-giore e Iacopo Sostionis. 1408, Novembre 7. — V. 1408, Dicembre 5, n. 84. 82. — 1408, Novembre 9. — c. 73 t.° — Elena vedova e Balsa figlio del fu Giorgio Strazimir, fanno sapere (in dialetto) ai loro ufficiali e gentiluomini, che quantunque esso Balsa non vada a Venezia, come fu stipulato nel n. 76, vogliono che quel trattato sia eseguito. Data a Godinje. Segue nota che gli autentici (originali?) deljpresente documento e del n. 76, furono consegnati a Francesco Giustiniani il 21 Marzo 1409. V'. Ljubió, op. cit., V, doo. CXLIII. 83. — 1408, Novembre 14. — c. 69. — Prospetto, presentato dai procuratori del comune di Venezia nella causa mentovata nel n. 84, delle somme pagate a Giannino da Peraga, dal 26 Aprile 1366 in poi, per la vendita dei beni pur nello stesso COMMEMORIGLI, TOMO III. 43