101 COMMEMORALI, LIBRO Vili. 296. — 1388, ind. XI, Novembre 13. — c. 132 (135) t.° — Dichiarazione che il doge fece lasciar libero Morando di Porcia, dopo averne avuto giuramento che non parlerà nè opererà a’ danni di Venezia e de’ suoi collegati ed a favore di Padova. Testimoni : frate Agostino priore del monastero nuovo in Brucia (?), Lodovico di Porcia ambasciatore del patriarca d’Aquileia, Guglielmo de’ Vincenti e Bernardo di Andaló (v. n. 293). 297. — 1388, ind. XI Novembre 21. — c. 133 (136). — Iacopo del Verme capitano generale, Spinetta marchese Malaspina e Gian Azzone degli Ubaldini commissari dell’ esercito di Galeazzo Visconti signore di Milano, e il nobile Paolo de Leone e Guglielmo da Curtarolo giurisperito procuratori di Francesco juniore da Carrara signore e capitano di Padova, pattuiscono : Quest’ ultimo si sottomette, con tutti i suoi domini, città e territori, di Padova, Treviso, Ceneda, Feltre e Belluno, al Visconti, ponendo alla costui disposizione la propria persona ; a guarentigia riceverà presidio visconteo nella rocca di Padova, il quale non recherà molestia alcuna ai cittadini. I rappresentanti del Visconti promettono che i loro soldati, dovunque si trovino, non faran danno ai sudditi ed amici del Carrarese ; che non occuperanno alcun luogo del Padovano ; che il lor signore non torrà luogo veruno dalla giurisdizione di Padova, trattine la Torre del Curan e S. Ilario, dei quali disporrà come crede. Eccetto l’ultimo, gli altri articoli varranno fino a che i due principi abbiano conchiuso altro definitivo trattato (v. n. 300). Fatto nel campo visconteo a Codevigo. — Testimoni: Ugolotto de’ Biancardi da Parma cav. e Luchino de’ Rusconi da Como marescialli di campo viscontei, e il nob. Giovanni Parasino da Padova. V. Vekci, op. cit., XVII, Doc., p. 18. 298. — 1388, Novembre 24. — c. 133 (136). — Galeazzo Visconti a Iacopo del Verme suo capitano. Munita Padova (v. n. 297), ed appena avrà avuto Treviso e l’altre terre che devono darsi a Venezia o smantellarsi, faccia in modo che le condizioni dell’ alleanza fra la veneta Signoria ed esso Visconti siano adempite al più presto. E ciò, volendo che Venezia non abbia motivo di lagnarsi di lui (v. n. 299). Data ad Abiategrasso. 299. — 1388, Novembre 27. — c. 133 (136). — Iacopo del Verme, al doge. Rimette copia del n. 298. Data presso Vigodarzere. 200. — 1388, Novembre 27. — c. 133 (136). — Galeazzo Visconti al doge. Rimette copia del n. 297, in esecuzione del quale, fu il giorno 24 occupata dal suo capitano la rocca di Padova (v. n. 298) ; il resto rimane sospeso fino alla comparsa di Francesco da Carrara davanti al Visconti, che ne comunicherà al doge il risultato. Conferma la sua intenzione che Venezia abbia quanto le spetta. Data ad Abiategrasso. V. Vesbci, op. cit., XVII, Doc., p. 18.