186 COMMEMORALI, LIBRO VIII. 252. — (1387), ind. X, Marzo 21. — c. 120 (123) t.° — Manfredi di Chiaro-monte signore delle contee di Malta, Chiaromonte e Modica, e di Ragusa, ammiraglio e vicario nel regno di Sicilia, fa sapere essere accordata ai veneziani libertà e sicurezza di andare e trafficare nei paesi soggetti alla di lui giurisdizione, e di partirne a loro talento (v. n. 257). Data a Solanto. Altra copia ne sta a c. 122 (125). 253. — (1387), ind. X, Marzo 21. — c. 121 (124) t.° — Manfredi di Chiaro-monte, al doge. Volendo avere amicizia con Venezia, ripete l’assicurazione che i cittadini della stessa saranno bene accolti in tutti i luoghi della di lui giurisdizione, come ordinò nel n. 252. Data a Solanto. 254. — 1387, Aprile 15. — c. 120 (123). — In seguito a risposte recate dall’inviato veneto Giovanni de’ Brissarì al doge di Genova, relative alle richieste n. 251, quel principe ed il suo consiglio scrivono al doge di Venezia ringraziando, e dichiarano che il detto inviato riferirà le loro intenzioni, sempre disposte al-l’amicizia. Data a Genova. V. Monumenta Hungariae histurica, Ada extera, II, doc 258. 255. — (1387), ind. X, Aprile 24. — c. 120 (123) t.° — Il comune di Ragusi risponde al doge — che aveva chiesto qual fosse la quantità delle merci che, secondo la pace fatta da Lodovico re d’Ungheria con Venezia, i ragusei potevano portare in quest’ ultima città, negoziarvi ed esportarne ; essendo stabilito pei dalmati in genere il valore di 15,000 ducati. — Non essere nè voler essere quei cittadini compresi fra i detti dalmati, mentre Venezia li aveva sempre trattati amichevolmente; se alcuno per errore usò di quel privilegio, fu castigato. Ringrazia per le cortesi esibizioni fatte a Ragusi da Giovanni Barbarigo capitano in Golfo. Data a Ragusi. V. Ljubió, op. cit„ doc. CCCXXXVIII. — Mon. Hnng. hist., Ada ext., Il, doc. 361. 256. — (1387), ind. X, Aprile 30. — c. 122 (125). — Il comune ed il rettore di Spalato, rispondono a lettere ducali che li esortavano ad essere fedeli al regno di Ungheria, assicurando della loro devozione (v. n. 258 e 259). Data a Spalato. V. Ljubió, op. cit.. IV, doc. CCCXXXIX. — Mon. Hung. hist., Ada cxt., II, n. 362. 257. — s. d. (1387, Aprile?). — c. 121 (124) t.° — Relazione fatta alla Signoria dal notaio ducale Lorenzo de’ Monaci, spedito a Venezia da Pantaleone Barbo ambasciatore in Ungheria. La relazione concerne invito, fatto ad esso ambasciatore nel giorno di Pasqua da quel re e dal cardinale di Cinquechiese, presenti Stefano voivoda gran conte ed altri baroni, di proporre al governo veneto una lega per