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COMMEMORI ALI, LIBRO IX.
     286.	— 1404, Aprile 7. — c. 160 (158) t.° — Deliberazione simile alla prima riferita nel n. 283, pei genovesi Domenico e Leonardo Lazzarini, Oberto Allegri, Giovanni Bardi, Giovanni Bellotto, Luca Scarella e Pietro Omodei. Prestarono le volute malleverie : Alessio Conzanave e Giorgio Mongavaro pel primo e pel secondo, Filippo Turchi pel terzo, pel quarto il genovese Giovanni Lazzarini, pel quinto Bernardo del fu Orsato Giustiniani, pel sesto Francesco Piloto; non è mentovato chi per l'ultimo.
     Segue nota di cancellazione di quanto contiene il presente, come in fine del n. 281.
     287.	— 1404, Aprile 9. — c. 157 (155). — Sigismondo re d’Ungheria ecc. al doge. Apparendo ambigue le risposte date a sue precedenti, il re chiede che Venezia dichiari se vuole o no pagargli le quattro annualità dovutegli e già scadute.
     Data a Presburgo (v. n. 270).
     V. Ljubió, up. cit., V, doc. XXXIX.
    288.	— 1404, Aprile 22. — c. 161 (159). — Hostoia re di Rascia (Servia), Bosnia ed Albania, fa sapere che, in seguito a trattative coll’ambasciatore veneto Marco Dandolo, uditi i suoi baroni conte Paolo Radinovich, i voivodi Vochimir Iurievich, Paval Elisich, Radis Sancovich, e conte Radoz Radosalich ed altri nobili del suo consiglio, concesse ai veneziani di poter frequentare e trafficare liberamente ne’ suoi stati, eccettuando il commercio del sale, senza pagar tasse. Ordina che siano trattati amichevolmente e promette ai medesimi la restituzione di quanto fosse lor tolto dai suoi sudditi. Promette che farà battere moneta propria, e in caso noi potesse, ordinerà che corra nei suoi domini la veneziana in sostituzione della ra-gusea.
    Data a Visokom.
     V. Ljubió, op. cit., V, doe XL.
     289.	— 1404, ind. XII, Aprile 28. — c. 163 (161) t.° — Privilegio con cui il doge assegna l’annua provvisione di 1000 due. d’oro al cav. Gian Pietro de’ Proti del fu Tomaso ed a’ suoi discendenti legittimi in perpetuo, per avere coi propri aderenti contribuito che Vicenza non cadesse in potere del signore di Padova, ma venisse sotto la veneta Signoria.
     Data nel palazzo ducale di Venezia.
     Segue nota che eguale assegno fu fatto al cavaliere Iacopo del fu Clemente di Thiene.
    299,	— 1404, ind. XII, Aprile 28. — c. 164 (162). — Privilegio con cui il doge assegna a Taddeo del Verme, ed a’ suoi discendenti legittimi in perpetuo, un’annua provvisione di 1000 ducati d’oro pagabili sulle rendite del comune di Vicenza, e lo esonera da tutte le tasse, gabelle ecc. straordinarie. Ciò per essersi il del Verme reso benemerito con vari distinti servigi.
     Data nel palazzo ducale di Venezia.