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COMMEMORI ALI, LIBRO X.
per avere in Venezia e davanti qualsiasi giudice; ed in particolare per......
(v. n. 206).
     (Per mano di Cristoforo Arrivabene segretario del Gonzaga *).
     * Dal contesto del n. 206.
     204.	— 1414, ind. VII, Ottobre 17. — c. 195 t.° — Antonio (Casini) vescovo di Siena tesoriere della Camera apostolica, nomina suoi procuratori Giovanni de’ Dongiovanni dottor di leggi e Matteo di Pietro da Canettoli bolognesi, onde rappresentar lui e la detta camera davanti alla veneta Signoria nella causa da giudicarsi da questa come nel n. 205.
    Fatto come il n. 202. — Testimoni: Andrea del fu Ventuccio de’ Papazzoni, Battista del fu Poeta de’ Poeti, Bartolameo del fu Pietro Ariveri e Paolo di Nicolò de’ Trufanini, tutti di Bologna. — Atti Pasio del fu Rodolfo de’ Fantucci not. imp. di Bologna.
    205.	— 1414, Ottobre 17. — c. 200. — Trattato stipulato da Pietro Civrano capitano veneto in Golfo con Aliesbei (Ali bey?) signore turco di Palacia e di tutta la provincia di Menterce (di Manduchici). Sarà pace ed amicizia fra esso signore ed il comune di Venezia. I veneziani, con loro merci e cose, saranno sicuri e protetti in tutte le terre ed isole del detto signore, e potranno liberamente frequentarle e trafficarvi, verso pagamento dei consueti diritti. I sudditi di Ali potranno frequentare i domini veneti senza essere molestati nè in quelli nè altrove dai veneziani, e così pure tutti gli altri turchi imbarcati su navi d’esso signore.
     Fatto in la citade pezona (Pezonda, o Trebisonda ?).
    206.	— 1414, ind. VII, Dicembre 1. — c. 193 t.° — Il doge, in nome del collegio e della Signoria, facienti pel comune di Venezia, in seguito al compromesso n. 202, uditi i rappresentanti delle parti (v. n. 203 e 204), pronunzia : Il tesoriere papale e la camera apostolica pagheranno in due rate eguali, a Pasqua e a S. Pietro venturi, 14,000 fior, d’oro di camera a Gianfrancesco Gonzaga a saldo dello stipendio di milizie che sotto i suoi ordini servirono la S. Sede, e della provvisione sua personale; ed esso rinunzierà ad ogni altra pretesa.
     Publicata solennemente dal doge nella sala della quarantia del palazzo ducale di Venezia, assenzienti i procuratori dei litiganti. — Testimoni: Antonio del fu Giov. de’ Prendiparti, Leonardo del fu Masolino de’ Bongiovani, Antonio di Pietro de’ Bonaparti, Bicino de’ Bicini ( o Bitini ) notai, Grazioso del fu Giovanni dei Canettoli, tutti bolognesi, Giovanni Piumaccio canc. grande e tre notai ducali. — Atti come al num. 191.
     207.	— 1414, ind. VII, Dicembre 28. — c. 201 t.° — Pietro Citelli di Roccacon-trada procuratore di Malatesta Mala testa signore di Pesaro (Atti Bartolomeo del signor Pietro da Perugia cancelliere del Malatesta) e Giovanni di Domenico rappresentante il comune di Ancona (procura in atti di Silvestro del fu Benedetto di Colestato), colla mediazione dell’ambasciatore veneto Giovanni Caresini, pattuiscono: