276 COMMEMORIATE, LIBRO IX. 183. — (1400, Maggio 25?) — r. Ili t.° — Versione in dialetto di diploma di Mohamed re di Granata, Malaga, Ronda, Gibilterra, Almeria, Beia, Basta, Cadice e dei mori, il quale fa sapere che, ad istanza dell’ ambasciatore veneto Bernardo Contarini, ha accordato : Sicurezza e libertà di commercio in tutti i suoi domini, sì marittimi che terrestri, ai veneziani ; l'erezione a regie spese d’ un fondaco in Malaga ad uso esclusivo dei medesimi ; l’onorario annuo di 200 doble d’oro sul regio tesoro al loro console ; l’esenzione da dazio per le vettovaglie da quelli importate nel regno per loro uso ; protezione agli stessi in tutti i regi stati ; responsabilità dei soli rei nelle trasgressioni di legge e nei misfatti commessi da veneziani ; che le contese fra questi e i mori siano devolute alla sola giurisdizione dell’arcaico del castello e di quello della dogana ; che la proprietà delle navi, merci e persone veneziane naufragate sia rispettata ; che il console veneto abbia giurisdizione nelle liti fra mori e veneziani (sic) ; che i beni di questi ultimi morti nel regno siano consegnati al loro console. Determina in fine i diritti da pagarsi dai medesimi (vedi num. 182). Data nell- Alhambra di Granata l’ultimo giorno di Ramadan dell’ 802. 184. — 1400, ind. Vili, Maggio 29. — c. 103 t.° — I priori delle arti, il gonfaloniere di giustizia, ì gonfalonieri delle compagnie del popolo e i dodici buoni uomini del comune di Firenze, ratificano l’istrumento n. 174, e della presentazione di questo al doge incaricano Filippo Magalotti, Schiatta di Uberto Ridolfi e Giovanni di Dionisio (v. n. 187). Falto nel palazzo del popolo di Firenze. — Testimoni: Coluccio di Pietro da Stignano cancelliere del comune, fra’ Giorgio Nuti priore dell’ospizio di S. Gallo, Brunellesco di Lippo e Filippo di Luca Franceschi notai. — Atti Filippo da S. Ge-nesio e Viviano notai. 185. — 1400, ind. VII, Giugno 14. — c. 106 t.° — Pietro Cornaro e Michele Steno procuratori di S. Marco, presente il doge e per ordine d’esso, dei consiglieri Iacopo Suriano, Michele Malipiero e Lorenzo Loredano e dei capi di XL Giovanni Cornaro e Bartolameo Moro fungenti da consiglieri, consegnano ai consiglieri stessi varie gemme e pezzi d’oro lavorato, che si descrivono, per farne fare una zoia nuova-pel doge. Furono quindi cancellate dai registri della procuratia le scritture relative a quelle gioie. Fatto nel palazzo ducale di Venezia, nella stanza degli uccelli. Segue annotazione, che il 14 Luglio i consiglieri Suriano, Malipiero, Lodovico Delfino, Pietro Goro, Francesco Bernardo e Pietro Cocco, consegnarono, nelle stanze del doge, e lui presente, le suddette gioie a Bianco da Riva, Francesco Fo-scarini e Andrea Veniero ufficiali alle rason vecchie, perchè facciano fare la zoia (corno ducale per le funzioni solenni, la vera corona dei dogi). Atti Bernardo di Andalò notaio della cancelleria ducale (v. n. 191). 186. — 1400, ind. Vili, Giugno 26. — c. 104 t.° — Il doge dichiara che Pietro della Corte procuratore del duca di Milano gli presentò i documenti che seguono :