14 COMMEMORIALI, LIBRO VII. 59. — (1383), ind. I, Maggio 17. — c. 20 (16) t.° — Il comune di Durazzo al doge. A dimanda del capitano in golfo Domenico Michele rivocò i dazi che si esigevano in quella città sulle merci dei negozianti veneziani e stranieri per risarcirsi delle spese e danni recati ad esso comune dai circonvicini signorotti ; restituirà inoltre il già esatto. Faccia il doge che Marchiono Bonavita si rechi colà e saranno definite le sue vertenze coi gabellieri. Voglia il doge non immischiarsi degli interessi dei ragusei che pretendono avere in Durazzo egual trattamento dei veneziani. Il nobile dirachino Francesco de Giorgis è accreditato presso il doge. Data a Durazzo. V. Liubió, op. cit., IV, doc. XCYI. 60. — (1363), Maggio 25. — c. 22 (18). — Bolla piccola di papa Urbano V al doge. Pietro I re di Cipro, dopo presa ai turchi Satalia ed altri luoghi, considerando propizio il momento di rintuzzarne le brame conquistatrici e di liberare la Terrasanta dalle mani dei saraceni, venne in Europa per iniziar tale impresa. Giovanni re di Francia vi aderì e prese con molti nobili la croce dalle mani del papa ; onde questo proclamò la crociata geneiale da cominciarsi col 1 Marzo 1365, concedendo le solite indulgenze a chi vi prenderà parte, e costituendone capo esso re di Francia. Voglia il doge parteciparvi, preparar navi e viveri pel passaggio dei crociati ed assistere intanto il re Pietro. Considera come la spedizione riesca vantaggiosa agli interessi medesimi di Venezia. Data in Avignone, a. 1 del pontificato (Vili hai. hm.J. — Controfirmata: lac. Francisci. V. Raynai.di, Ann. cccl., VII, 88, diretta invece all’imperatore Carlo IV, con qualche variante. 61. — 1363, ind. I, Maggio 30. — c. 19 (15). — Privilegio di cittadinanza interna ed esterna concesso per grazia al cav. Federico del fu Biagio de’ Promartini da Cortona, figli ed eredi. — Con bolla d’ argento. Dato nel palazzo ducale di Venezia. 62. — 1363, ind. I, Giugno 2. — c. 19 (15) t.° — Il doge ed il suo consiglio creano procuratori dei comune di Venezia Marco del fu Iacopo Contarmi e Paolo del fu Donato Querini per eseguire quanto sta nel n. 63. Fatto nella cancelleria ducale. — Testimoni : Benintendi de’ Ravignani can-cellier grande, Raffaino de’ Caresini e Giovanni Vito scrivani due. — Atti Nicolò de’ Farisei. 63. — 1363, ind. I, Giugno 2. — c. 19 (15) t.° — Lodovico della Torre patriarca di Aquileia dichiara d’aver ricevuto dai procuratori nominati nel n. 62 ducati d’oro 3000 a titolo di prestito per* pagare una somma dovuta al legato apostolico in Italia da quella chiesa. La restituzione sarà fatta con mille ducati all’ anno e colla cessione del ricavato in Grado della grazia del vino dell'Istria e deH’annuità che Venezia paga pei diritti dell’Istria (v. n. 65). Fatto in Venezia nel monastero di S. Giorgio maggiore ove abitava il patriar-