Francesco Loredan commedie, ciò che un poco fa ricordare il « poeta fanatico » del Gol-doni. Nella vita pubblica si distinse come diplomatico stringendo a Vienna nel 1716 la lega contro il Turco con l’imperatore Carlo VI, come savio del Consiglio dirigendo la politica della Repubblica e come riformatore dello Studio di Padova, che gli decretò un ricordo marmoreo. Tante eminenti qualità e benemerenze, i servigi resi allo Stato dai fratelli e specialmente da Giorgio nella carriera militare navale e la cospicua posizione nobiliare e patrimoniale della famiglia, la quale apparisce in Decima, nel 1740, con 9174.5 ducati di rendita, gli fecero raggiungere prima la Procuratia de supra ed infine il dogado senza concorrenti il 30 giugno 1741. Venezia durante il suo principato, continuando nella sua politica di neutralità ad ogni costo, si tenne in disparte, mentre quasi tutta l’Europa era in armi per la guerra di successione al trono d’Austria. Vennero repressi abusi successi neH’amministrazione statale e vennero trattate e regolate controversie con l’Austria in riguardo all’estradizione di delinquenti, ai confini ed alle acque. Il Grimani morì dopo cinque giorni di malattia il 7 marzo 1752, avendo raggiunto l’età di 75 anni. Medoro Rossi pubblicò in suo ricordo una miscellanea di poesie, intitolata « Apoteosi poetica ». Fu tanto insofferente del caldo che alcune volte in estate in Pregadi si toglieva di testa il corno ducale con scandalo dei senatori presenti. Non prese moglie e la sua famiglia venne continuata dal fratello Marcantonio, cavaliere, dal quale discende la gentile dama N. D. contessa Maria Grimani Giustinian Marcello, ultima della illustre casata. Il doge Francesco Loredan riposa, insieme al grande doge Leonardo suo ascendente, nella tomba di famiglia dei Ss. Giovanni e Paolo. Nacque il 9 febbraio 1685 primogenito di otto maschi da Andrea e da Caterina Grimani del ramo dei Servi. Una sorella di 298 -