dtevale, come bene osserva nella magistrale sua monografia Vittorio Lazzarini. E ciò specialmente per l’indirizzo politico di quei tempi, in cui i patrizi si esercitavano in ogni funzione deH’amministra-zione e diventavano uomini di governo dopo la conoscenza pratica e sicura dei minori e dei maggiori uffici. Non raggiunse soltanto la Procuratia di S. Marco. Egli apparteneva al ramo dei Falier dei Ss. Apostoli, del quale esiste ancora, benché molto modificato, il palazzo. Nacque, fra il 1280 e il 1285, da Giacomo e da Beriola Loredan, i quali ebbero con lui altri due maschi. Era molto amato e considerato dalla sua famiglia e i contemporanei sono d’accordo nel dirlo uomo di molta sapienza, valoroso e liberale. Non sembra fosse così ambizioso ed iracondo come scrittori posteriori al Trecento lo farebbero apparire. Chi abbia sposato in prime nozze non si sa bene. Alcuni affermano fosse una Tommasina Contarini, ma non ne danno prova. Certo ebbe da essa una figlia di nome Lucia che sposò Franceschino Giu-stmian. La seconda fu la celebre bela moier Aluica, figlia di Pietro Gradenigo, che sposò anteriormente al 1355. Essa sarebbe nata, secondo il Lazzarini, nella prima decade del secolo, sicché avrebbe avuto, quando diventò dogaressa, più di quarantacinque anni di età. Che sia stata veramente una donna di condotta leggera e licenziosa non si può con sicurezza affermare. Certo il doge, anche in punto di morte, non le tolse la sua stima e la volle sola esecutrice delle sue volontà. È vero che i mariti sono gli ultimi ad accorgersi ed a credere alle colpe delle mogli ! Essa gli sopravvisse per lunghi anni, essendo morta solo poco dopo il 20 febbraio 1387. Prima visse ritirata nel monastero di S. Lorenzo, poi passò qualche tempo a Verona. Tornata a Venezia andò ad abitare in casa sua a S. Severo. Negli ultimi anni, forse per l’estrema vecchiezza, le si intorbidò la mente, sicché 1 magistrati annullarono alcuni dei suoi atti di ultima volontà. Da essi non risultano disposizioni sulla sua tomba, ma solo per i suoi funerali. Il libello contro di lei, riportato in - 83