assieme a quella della dogaressa nell’urna di sinistra su cui sta la sua statua. Alvise Mocenigo, primogenito di cinque fratelli, trasse i suoi natali da Tommaso procuratore e da Lucrezia Marcello di Alvise di Pietro dai Cani di S. Travaso, il 26 ottobre 1507. Era di bel-l’aspetto, prudente, molto serio, colto, eloquente, splendido e non badava a fatiche e a disagi nell’adempimento del suo dovere. Sprez-zava la mercatura e in giovinezza non faceva che leggere storie di vite di re e imperatori, sicché portava nome sin al hora di Prin' cipe in erba. Fu nell’età virile accademico della Fama e protettore delle scienze, delle lettere, delle arti, come risulta dalle opere di eminenti letterati. Entrato nella vita pubblica si mise in vista spe-cialmente come diplomatico, come rettore di varie città e provin-eie, come provveditore straordinario e facendo parte deH’ammini-strazione centrale. Molto si distinse facendo da arbitro e paciere fra due fazioni di nobili friulani. Carlo V ebbe di lui tanto buona impressione quando gli si presentò come ambasciatore, che lo fece cavaliere aurato e conte palatino e dell’impero insieme al fratello Giovanni, al nipote Leonardo e ai suoi discendenti. La relazione che scrisse in tale occasione è una delle più interessanti che esistano, tanto per ciò che riguarda l’Italia quanto per quel che riguarda la Germania. Stando a Roma presso Pio IV, ottenne che venisse concesso anche all’ ambasciatore veneto l’onore della sala Regia, che era riservata solo ai rappresentanti delle grandi potenze. Anche il celebre letterato Bernardo Navagero non gli fu avaro di lodi. Non è dunque da stupirsi se, con tanta stima e considerazione, raggiungesse con facilità nel 1566 la dignità procuratoria di S. Marco de ultra. Dopo la morte di Girolamo Priuli, come abbiamo visto, fu ballottato doge, senza riuscire, ma l’u maggio 1570 invece potè conseguire il principato superando i competitori Matteo Dandolo, Giovanni Da Lezze, Gerolamo Zane, cavalieri e procuratori, Lorenzo Da Mula e Tommaso Contarmi procuratori, Nicolò 184 -