Maestri dei Militi Diodato Galla Domenico Mone gario della Venezia marittima dalla provincia dell’Istria: sempre però riconoscendo l’alta sovranità dell’imperatore bizantino. La tarda tradizione non mancò di appioppargli un cognome, che fu quello di Ipato, derivante dalla dignità consolare concessagli dal governo bizantino per la sua vittoria contro i Longobardi, che avevano conquistato Ravenna, e che sarebbe stato, sempre secondo la tradizione, il primitivo cognome della famiglia Dandolo e forse anche della Bra-gadin. Tardi genealogisti farebbero da lui derivare anche la famiglia degli Orseolo. Morì ucciso nel 737 per discordie locali e non si sa dove abbia avuto sepoltura. Dopo, ressero interinalmente per cinque anni la provincia della Venezia marittima i cinque maestri dei militi Leone, Felice detto Canicola, Deusdedit figlio di Orso, Gioviano e Giovanni Fabiano, che non si sa se vennero portati su da pronunciamenti militari 0 per nomina diretta dell’imperatore. Nel 742, probabilmente come reazione dell’elemento locale contrario alla loro istituzione perchè più legati all’esarca e a Bisanzio, dopo abbacinato l’ultimo fu proclamato doge Diodato, figlio di Orso, che era stato il terzo fra di essi. Egli trasportò la sede del governo da Eraclea nell’ isola di Malamocco, alquanto discosta dalla attuale e che fu distrutta da un terremoto nel 1x05. Nel 755 fu deposto ed accecato da Galla, suo competitore. Nulla si sa della sua morte e della sua tomba. Galla non potè godere a lungo dell’usurpato dogado, poiché, dopo poco più di un anno, venne cacciato anche lui. Questo doge, a cui alcune cronache aggiungono il cognome di Lupanio ed altre di Gaulo e che, secondo una tarda tradizione, avrebbe appartenuto alla famiglia patrizia Barozzi, non si sa quando sia morto, nè dove abbiano trovato pace le sue ossa. Anche il successore Domenico Monegario di Malamocco finì, ne. 764, con l’essere accecato e deposto. Dove sia morto e sia stato sepolto non risulta. 1 ardi genealogisti farebbero derivare la sua fa- 34 '