Madonna, è stata rimessa a posto, sormontata dall’ancona, con al di sotto la lapide contenente l’iscrizione. Manca ancora la lunetta, dipinta, per quanto afferma il Fogolari, da Paolo da Venezia, col doge e la dogaressa presentati da S. Francesco d’Assisi e da S. Eli-sabetta, che si trova nella sacrestia della chiesa della Salute. Il Dandolo, uomo coraggioso e di forte animo, prima che fosse elevato al dogado il 4 gennaio 1329, era stato a lungo ambasciatore presso i papi Clemente V e Giovanni XXII ad Avignone per impetrare l’assoluzione dell’interdetto. Si narra che per conseguirla si sia gettato sotto il tavolo del papa con una catena al collo e non si sia rialzato che dopo essere stato esaudito. Una incisione in rame, disegnata dal Gatteri, lo rappresenta in questo atto, ma gli storici maggiori negano la veridicità dell’episodio. È provato poi che il soprannome di cane non gli sia perciò derivato, ma che invece fosse proprio del ramo della sua famiglia. Cosi pure non è vero che per questo fatto abbia messo la croce nel suo stemma (spaccato d’argento e di rosso), come chiaramente apparisce da quello che si vede scolpito sulla sua arca e da quello dipinto nel suo ritratto in sala del Maggior Consiglio derivato da altro più antico. Un altro ramo dei Dandolo, detto pure cane, portava invece la croce rossa nello spaccato superiore dello stemma, come si vede in una scultura esistente su una porta a S. Marcuola, nella quale sta un cane seduto con un mantello al quale è attaccato il detto stemma. Secondo il genealogista Cappellari dopo le ambascerie sarebbe stato insignito della dignità procuratoria. Narrano che fu eletto doge mentre era al viaggio di Fiandra, essendosi riscattato allora dalla prigionia dei Genovesi. Durante il suo dogado i Veneziani ebbero i primi scontri navali in Oriente con i Turchi, che si affacciavano per la prima volta nel Mediterraneo e si svolse una lunga guerra con Mastino Della Scala, signore di Verona, contro il quale si schierarono, insieme a Venezia, Firenze, Milano, Mantova, Ferrara ed i principi di Boe- ' 77