nei fatti in piazza S. Marco per iniziativa sua in occasione del ma-trimonio del figlio Giacomo con Lucrezia Contarmi e le feste in palazzo ducale. Il partito a lui contrario non gli dette mai tregua e forse spinto da questo un patrizio, Andrea Contarmi, di mente squilibrata, che aveva qualche motivo di rancore contro di lui, arrivò al punto, l*i i marzo 1430, di attentare con un pugnale alla sua vita. Lo sciagurato pagò il fio del suo delitto il giorno stesso col taglio della mano destra e l’impiccagione fra le due colonne rosse del palazzo ducale. Ma l’opposizione sorda contro il doge non cessò. Per disarmarla, tre volte accennò di voler rinunziare al dogado, ma senza ottenere l’assenso della Signoria e dei Dieci. Furono probabilmente solo finte, sapendo a priori che la sua abdicazione non sarebbe stata accettata e per far vedere ai suoi avversari quanto fosse ritenuta necessaria la sua opera in momenti così difficili, perchè quando il partito avversario, capeggiato dai Loredan, lo costrinse, il 23 ottobre 1457, ad abdicare, provò un cosi grande dolore da morire due giorni dopo la nomina del suo successore (1 novembre 1457). La sua abdicazione e l’elezione di questo avvennero con tanta segretezza che per vari giorni la città fu all’oscuro di tutto. Si racconta che il fratello Marco, procuratore, che molto gli era affezionato, nominato dal Maggior Consiglio della giunta del Consiglio dei Dieci che doveva decidere della abdicazione, perchè non vi potesse intervenire venne chiuso per iniziativa dei Loredan in una camera e costretto a giurare sotto minaccia di morte che mai avrebbe fatto cenno dell’av-venuto. Ebbe solennissimi funerali, come se fosse stato sul trono, benché la dogaressa, sua moglie, si opponesse, dicendo che era un tardo compenso alle amarezze procurategli e che voleva lei sola e a sue spese rendergli gli estremi onori. Sposò in prime nozze Maria Priuli dal Banco ed in seconde Marina Nani, che diventò dogaressa. Da essa ebbe cinque figli, Giacomo, Donato, Giovanni, Domenico e Lorenzo e cinque figlie, Maria, rimasta nubile, Camilla, che sposò Andrea Donà, Paola, che 114 -