resini e venne alla luce il 5 luglio 1580. Sposò Paolina Loredan del ramo di S. Maria Formosa detto Schiavina, che gli portò in dote ventiseimila ducati e gli procreò quattro figli maschi, Andrea, due di neme Lorenzo, Giovanni Battista e tre figlie, Elisabetta che sposò in prime nozze Pietro Contarini dagli Scrigni da S. Travaso, che era stato abate di S. Zeno, ed in seconde Gerolamo Renier da Santa Margherita, Lucrezia, che sposò Giacomo Cavalli, e Cecilia che sposò Federico Contarini. Dei maschi prese moglie solo Andrea, che sposò Chiara Foscari del ramo di S. Simeone piccolo. Era di statura di poco superiore alla media e di incedere maestoso. Aveva fisonomia grave, occhi vivissimi, che incutevano rispetto e simpatia e parola facile e pronta. Di carattere bonario e tranquillo trattava tutti gentilmente e non concepiva odio, dimostrandosi sempre molto splendido e benefico. Nei primi anni fu a Gratz ed a Milano al seguito di veneti ambasciatori. Poi senza troppo emergere fu rettore di importanti città nella Terraferma e provveditore in Istria, censore, decemviro, consigliere ducale e provveditore in Zecca. Poco ambizioso, lasciò che il figlio Andrea, solo rimastogli, che molto considerava e dei consigli del quale si valse anche quando fu doge, diventasse per denaro procuratore di S. Marco e che spendesse le forti rendite familiari in varie importanti ambascerie straordinarie, contentandosi di restare un semplice senatore. Con tutto ciò mentre a tutt’altro pensava, vivendo ritirato nel Padovano, e contro i suoi desideri, dopo un lungo conclave di 67 scrutinii riuscì eletto doge, il 27 marzo 1655, avendo per concorrenti i procuratori Leonardo Foscolo, Andrea Da Lezze e Giovanni Barbarigo 1 cavalieri e procuratori Giovanni Pesaro. Alvise Contarini e Girolamo Foscarini, il cavaliere Bertucci Va-lier ed 1 patrizi Giovanni Moro, Leonardo Emo, Giovanni Pisani e Marcantonio Correr. Che sia prevalso in confronto di vari procuratori e uomini di indiscusso valore è spiegabile solo con le antipatie contro di essi esistenti e col desiderio dei Quarantuno di metter fine al - 243