III.
DA MARINO ZORZI A FRANCESCO FOSCARI
     Per succedere a Pietro Gradenigo venne eletto Stefano Giù-stinian, illustre senatore, ma, avendo egli rinunziato per vestir l’abito dei benedettini in S. Giorgio Maggiore, venne innalzato al trono ducale, il 23 agosto 1311, Marino Zorzi tanto pio e religioso da essere chiamato il Santo.
     Apparteneva ad una delle vecchie casate veneziane, originaria della Moravia e venuta a Venezia da Pavia, che porta lo stemma d’argento alla fascia di rosso, che si dice ricordi la presa di Cur-zola, in cui Piero Zorzi avrebbe alzato come stendardo un lenzuolo macchiato del suo sangue.
     Egli fu sepolto nel chiostro dei Ss. Giovanni e Paolo molto semplicemente senz’arca ed iscrizione, e non come una cronaca erroneamente scrive, in un’arca bassa in terra nel mezzo della chiesa di S. Domenico di Castello. La tomba sembra che fosse addossata al muro esterno dell’altare della Croce esistente nella chiesa dei Ss. Giovanni e Paolo, ma nel 1763, essendosene perduto il ricordo, i frati vi fecero apporre una lapide con un’iscrizione commemorativa. Ora questa lapide si trova neH’interno della chiesa vicino al monumento del doge Nicolò Marcello, alla sinistra dell’altare, che gli fa seguito, che ha alla sua destra scolpito lo stemma Zorzi.
     Quando venne eletto doge aveva già raggiunto l’ottantina ed era uno dei principali personaggi politici veneziani, fregiato anche,
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 Marino
 Zorzi