tavano sempre contro. Successe perciò che per fare approvare le cose che riteneva utili per lo Stato facesse credere che ne fosse contrario. Questo grande uomo, negli ultimi anni, come spesso succede, si dilettava degli scherzi stupidi dei buffoni e della sua vecchia governante Marta, della quale subiva l’impero e che ricordò nel suo testamento per il bon servitio havemo avuto. Amava molto i cibi grossolani e specialmente gli agli e le cipolle e si dice che morisse per una scorpacciata di anguilla allo spiedo, fatta la vigilia di Na-tale. Se fosse vissuto ai tempi di Dante questi lo avrebbe messo in Purgatorio insieme al papa Martino IV ! Ad ottanta anni gli capitò il curioso incidente di essere sfidato a duello dal duca Arrigo di Brunswick! Soffriva molto di podagra e si narra che dicesse ad un amico, che si meravigliava della deformità dei suoi piedi malati, che era meglio avere deficienti questi anziché la testa. Prima di morire volle sentir leggere da Andrea Navagero la sua orazione funebre che prese più volte in mano compiacendosi di essere lodato da quell’illustre letterato. Fu celebrato con poesie latine quando difese Padova e quando salì al soglio ducale e dopo morto negli elogi del Giovio. La morte lo raggiunse il 28 dicembre 1538 sugli ottantatre anni e fu sepolto il 2 gennaio dell’anno seguente, dopo i soliti funerali, ai Ss. Giovanni e Paolo. La moglie, Benedetta Vendramin, gli morì da parto. Essa gli procreò un solo figlio, Francesco, che sposò Maria Dona e morì nel 1506. Di esso gli rimasero le figlie Vienna, che sposò Paolo Contarmi, e Benedetta, che sposò Giovanni Pisani procuratore, che trattò più da figlie che da nipoti. Grande ammiratore del bel sesso, anche nei tardi anni ebbe sempre delle amanti. Da una di queste, che era greca, gli nacquero tre figli naturali, Giorgio, Lorenzo ed Alvise, che predilesse al figlio legittimo per l’alta loro intelligenza. Giorgio ed Alvise conseguirono elevate posizioni in Turchia, e Lorenzo, se non fosse morto prima, sarebbe stato iscritto nel patriziato per i grandi ser- 162 -