date disperse nella sua demolizione. Sopra un basamento di marmo grigio poggiano sette colonne di ordine corintio di marmo egualmente colorato e macchiato del Friuli con i capitelli e le basi di bronzo, che costituiscono due uniti, ma distinti, monumenti, limitati esternamente da due colonne ed internamente da una, mentre la settima segna la divisione fra di essi. Negli intercolunni, che for mano, rivestiti di paragone a liste di marmo grigio orlato d’oro, stanno distese sui cataletti le statue dei dogi con le barbe fluenti. Presentano traccie di doratuie le vesti a fiorami, i corni ducali, la coltre funebre e i due cuscini su cui hanno posate le teste. I cataletti stanno su due urne di pietra di paragone, fissate con i piedi sopra due cassoni pure di paragone, incorniciati di grigio, che hanno sul davanti scolpite le iscrizioni. Al di sopra del cornicione situato sulle colonne si eleva il secondo ordine del monumento, composto ugualmente di sette simili colonne di ordine composito. Nelle due nicchie, che racchiudono, rivestite di paragone con colonnette composite di marmo rosso turchino di Brentonico, stanno le statue di S. Lorenzo con la graticola e di S. Gerolamo di pietra colorata di nero, Santi tutelari dei due dogi. Il secondo ordine è cimato da due frontespizi triangolari, intervallati in modo da marcare la divisione fra le due parti. Per dar più risalto, cornicioni, architravi e frontespizi sono in marmo grigio e di pietra d’Istria e di paragone. Il monumento è sorto per disposizione di Lodovico Priuli, figlio del doge Girolamo, il quale dette incarico di progettarlo a Giovanni Antonio Rusconi, dopo aver ottenuto col versamento di trecento ducati dai padri di S. Salvatore, il 19 gennaio 1569, il permesso di farlo costruire sulla parete della chiesa, che attualmente occupa. Non sperando di poterlo condurre a termine in vita, dispose nel testamento del 25 marzo dello stesso anno che, se al momento della sua morte non fosse tei minato, dovesse essere sospeso il pagamento di tutti i legati, eccettuate le disposizioni a favore di sua moglie, fino al totale suo compimento. Avvenuta la morte, il 18 settembre 1571» la sua 174 -