raggiunto gli ottanta anni e godeva di un’altissima posizione nella vita pubblica veneziana. Dopo essersi dato nei primi anni alla mer-catura in Egitto, era stato militare in terra e in mare, diplomatico e rettore di città e province ed aveva ottenuto la dignità di procuratore de supra e il titolo di cavaliere dal re dei romani Carlo IV. Era savio ed eloquente e con la sua vasta e larga dottrina si era procurata la laurea dottorale. Durante la congiura di Marin Fallerò resse la Repubblica come vice-doge e comandò il presidio della piazza San Marco. Era « grande di persona, aveva bella faccia e presenza ». Concorse al dogado insieme a Giovanni Foscarini e a Giovanni Dolfin e riuscì eletto con molte difficoltà per la sua età, per le sue scarse fortune, per essere amico di sovrani esteri e per avere sposato una donna non nobile, la quale avrebbe potuto, a detta dei suoi oppositori, propalare mediante la sua parentela popolare, gli affari di Stato, appunto quest’ultimo non troppo sostenibile, trovandosi molti patrizi nelle stesse condizioni. Si avverò così la profezia che sarebbe diventato doge, a lui fatta dal francescano Gentile da Matelica. Il suo dogado, funestato in principio dalla rivolta scoppiata nuovamente nell’ isola di Candia, ma presto repressa, trascorse quindi prospero e tranquillo. Venezia non negò il suo aiuto al duca di Savoia nella Crociata contro i Turchi, ma evitò in tutti i modi di impegnarsi con essi in guerre. Era figlio di Giovanni da S. Felice che insieme a lui ebbe altri cinque figli maschi. La madre si chiamava Agnese, che costituì i suoi beni stabili in un fedecommesso per i suoi discendenti maschi come risulta dal suo testamento del 3 luglio 1348. La moglie dogaressa si chiamava certamente Caterina, ma non si sa il cognome della sua famiglia. Dai testamenti fatti risulta che era ben provveduta di beni, specialmente in Dalmazia e a Scar-dona, da cui era forse originaria la sua famiglia non nobile, ma certo in buona posizione sociale. Aveva una sorella di nome Fomia, che lasciò il suo patrimonio a certo Zan De Lio da Spalato. Essa gli 94 '