una nicchia a sinistra di chi entra dalla porta principale. Il monumento fa riscontro a quello del doge Vitale Falier, del quale è simile, ma di più corretta maniera. L’iscrizione ricorda la dogaressa di cui esalta le grandi virtù. Ella gli avrebbe procreato, secondo il Barbaro, Michele e Giovanni diventato capitano generale. Ambidue presero in moglie Elena Bembo figlia di Pasquale procuratore. Ordelaf Falier, figlio del doge Vitale, continuò l’opera del predecessore in Terrasanta, dando aiuto con la flotta ai Crociati e combattendo i Normanni, che avevano di nuovo mirato alla conquista dell’impero greco. Come il padre, fu anch’egli in stretta dimestichezza con la casa di Franconia e ricevette a Venezia la visita dell’imperatore Enrico V. Sposò Matilde di sangue reale, donna di specchiate virtù, dalla quale, secondo il Barbaro, avrebbe avuto Vitale, Bonifacio vescovo di Olivolo e Agnese moglie di Filippo Corner. Morì sconfitto dagli Ungheri, che avevano invaso la Dalmazia e il suo corpo, trasportato a Venezia, fu sepolto nell’atrio della chiesa di S. Marco (1118). Il successore Domenico Michiel può considerarsi come uno dei più notevoli dogi di Venezia. Era uno dei tre figli di Giovanni, a sua volta figlio del doge Vitale I Michiel. Sua figlia sposò Pietro Polani ed il figlio Vitale salì pure sul trono ducale. È chiaro specialmente per la grande Crociata in Terrasanta, dove molto si distinse sconfiggendo ad Ascalona la flotta saracena e cooperando validamente alla presa di Tiro. Nell’assedio di questa città è memorabile il suo gesto di togliere dalle galere gli armamenti essenziali alla navigazione, al fine di rassicurare i Crociati, che temevano di essere abbandonati, in caso d’insuccesso, dalla flotta veneta. Si narra, ma non è certo, che in seguito a ciò gli fosse offerto dai Crociati il trono di Gerusalemme. Invece par certo che nel ritorno gli fosse - 49 Ordelaf Falter Domenico Michiel