dono e quarantamila depositati in Zecca) fu ascritta al veneto patriziato. Il fratello Giovanni, del quale continua la discendenza, sposò Samaritana Dolfin del ramo di S. Margherita al Malcanton, la sorella Arpalice Giovanni Antonio I Ruzzini, nipote del doge, Lucrezia Antonio Maria Priuli V del ramo del doge Antonio e Cecilia Andrea Renier figlio del doge. Egli sposò Elisabetta Grimani del ramo dei Servi, dalla quale non ebbe discendenza e che gli portò in dote quarantacinquemila ducati, oltre a ventimila ereditati da un nonno. Per conto suo era molto dovizioso come risulta dalla Redecima in cui la sua famiglia apparisce nel 1795 con una rendita di oltre 22000 ducati. La sua prima educazione si svolse sotto la direzione della madre, donna, a quanto si legge, colta e amante delle lettere e del sapere. Certo non fece molto profitto, se si considerano le sue memorie, scritte, come osserva un biografo, in «povero stile e più povera lingua ». Entrato nella vita pubblica si fece subito strada per la sua probità e generosità, per i gentili modi, per il dignitoso aspetto e per la cospicua posizione famigliare più che per altre doti. « Aveva sopracciglia folte, occhi bruni e smorti, naso grosso aquilino, il labbro superiore sporgente, andatura stanca, persona lievemente inclinata. Si leggeva nell’espressione del viso l’interiore sgomento, che informava e governava ogni azione ». A soli ventisei anni venne eletto capitano di Vicenza, poi di Verona, dove durante la terribile inondazione del 1757 si distinse per i provvedimenti presi, ed infine di Brescia, sempre con tanta pubblica soddisfazione, che venne, nel 1764, elevato alla Procuratia di S. Marco de ultra. Quindi coprì varie importanti cariche riguardanti la pubblica economia e fu scelto tra i patrizi per onorare nel 1787 nel suo passaggio per i veneti Stati il papa Pio VI, il quale ne fu tanto soddisfatto che gli conferì la dignità di cavaliere. Nel conclave, riunito dopo la morte del Renier, il suo nome venne fatto insieme a quelli dì dieci altri candidati: Benedetto Giovanelli, Nicolò Erizzo, Francesco Pesaro, Pier Vettor Pisani, il cavaliere Alvise Tiepolo, Nicolò ' 3*7