Laura Corner del ramo di S. Maurizio della Ca Grande, dalla quale ebbe sei figli, Federico cavaliere di Malta, commendatore di Cipro, Alvise, che dopo la morte del fratello succedette nella commenda, Nicolò, cavaliere, che sposò Chiara Zorzi, Francesco, pure cavaliere, che sposò Elisabetta Civran, e Alvise e Federico, che morirono fanciulli, e una figlia di nome Cornelia, che andò a nozze con Antonio Maria Priuli. La sua famiglia, malgrado le ingenti spese sostenute per i due dogadi, si conservava sempre opulentissima, tanto che potè dichiarare nella Redecima del 1712 oltre 14406 ducati di rendita, ai quali si aggiunse la dote della moglie di 46000 ducati. Era molto religioso e « figliuolo obbediente alla Santa Chiesa Cattolica romana et al Sommo Pontefice capo di essa », come scrive nei testamento, sentimenti naturali in ogpi buon cattolico, ma che egli esagerava per essere la sua famiglia sempre in possesso di ricchissime piebende ecclesiastiche, con le quali facilmente arrivava a colmare gli squilibri delle spese. Entrato nella vita pubblica coprì con generale soddisfazione le cariche di luogotenente ad Udine, di podestà di Brescia e di generale a Palma, spendendo largamente del suo, come egli si esprime, per « sostenere l’antico non mai interrotto decoro della famiglia e promuoverne il maggior lustro » distinguendosi col provvedere alla difesa dalla pestilenza, dalla carestia e dalle alluvioni. Questi ed altri uffici retti con eguale munificenza insieme all’elevatissima posizione familiare e alla dignità cardinalizia del fratello Giorgio gli procurarono tanto favore nel patriziato che, pur non essendo personalmente che una figura decorativa, fecero riunire sul suo nome, il 22 maggio 1709, la maggioranza dei voti dei quarantuno riunitisi per eleggere un successore ad Alvise II Moce-nigo. Nè valse a stornare la sua nomina la concorrenza del cavaliere Alvise Pisani, del procuratore Angelo Diedo e di Andrea Erizzo e le sue preghiere ai 41 per non essere messo in votazione. E’ da notarsi che in questa occasione rifiutò recisamente di essere eletto Piero Gradenigo per consiglio specialmente della moglie Paolina. 286 -