specialmente i due ultimi per la loro barocca magnificenza con i coevi monumenti papali di Roma.
     Col sigillo marmoreo e di bronzo di Francesco Morosini e col monumento dei Valier hanno fine i grandi avelli ducali. Dopo, i dogi che si sono susseguiti, fino aH’ultimo, si sono contentati di essere sepolti nelle tombe di famiglia, eccezion fatta per Alvise II Mocenigo, che si fece costruire la grandiosa e macabra lapide sepolcrale, che si vede a S. Eustacchio.
     Terminerò dando uno sguardo ai ricordi sepolcrali che riguardano le dogaresse.
     Molte di esse riposano nei monumenti dei mariti. Due sole sono ricordate da notevoli monumenti personali, Felicita, moglie di Vitale I Michiel, nell’atrio di S. Marco ed Agnese Da Mosto, moglie di Antonio Venier, ai Ss. Giovanni e Paolo.
     Si sono fatte costruire semplici tombe terrene, espressamente per loro, con iscrizioni e senza, Marina Gallina, moglie di Michele Steno, a S. Andrea di Zirada, Dea Morosini di Nicolò Tron a S. Giobbe, Contarina Contarini di Nicolò Marcello al Corpus Domini, Regina Gradenigo di Andrea Vendramin a S. Domenico di Castello, Zilia Dandolo di Lorenzo Priuli a S. Alvise, e Laura Corner di Giovanni II Corner alle Eremite.
     Loredana Marcello, moglie di Alvise I Mocenigo, Morosina Morosini di Marino Grimani, Paolina Loredan di Carlo Contarini, ed Elisabetta Querini di Silvestro Valier hanno le loro figure marmoree nei monumenti dei mariti.
     Elisabetta Contarini, moglie di Francesco Dandolo, è dipinta insieme al marito in una lunetta sopra l’urna, la moglie di Giovanni Dolfin, che era una Giustinian, è scolpita col marito sull’ urna ; e Cristina Bondumier apparisce, col marito Michele Morosini, in un mosaico sovrastante all’urna, come un tempo si vedevano, sulle rispettive arche, con Jacopo Contarini la moglie Jacobina e con Michele Steno la moglie Marina Gallina.
                                                                                                   '