questi che la moglie hanno nelle mani i guanti secondo la moda del tempo. I tre personaggi, che sembrano maestosamente avanzarsi come attori principali del teatro della gran commedia della vita, hanno dietro di sè un grandioso panneggiamento di marmo giallo con fiocchi e cordoni, retto da quattro putti di marmo bianco. Fiancheggiano il panneggiamento due coppie di grandiose colonne corintie di marmo grigio reggenti la trabeazione. Sui piedestalli di destra, che formano il basamento, sono scolpite a rilievo la Mansuetudine, la Carità e la Costanza, su quello di mezzo, posto fra le due porte, la figurazione allegorica della vittoria ai Dardanelli sui Turchi, riportata il 26 giugno 1656 da Lorenzo Marcello, e su quelli di sinistra il Tempo, il Valore e la Pace. E’ notevole il rilievo della battaglia ai Dardanelli in cui la Vittoria incorona Venezia, raffigurata nel leone di S. Marco che combatte il dragone mussulmano, con la corona navale che ha tra le foglie vele quadrate di nave. Il piedestallo centrale regge la statua della Virtù, che incorona il Merito, quello dell’intercolunnio di sinistra la statua della Sapienza, quello dell’inter-colunnio di destra la statua della Ricchezza e gli altri reggono le colonne. Gli intercolunni di marmo grigio incorniciato di bianco hanno nel mezzo, scolpiti a rilievo in marmo bianco sotto un mascherone, tre mazzi di fiori sovrapposti uniti da nastri. Nella parte mediana dell’attico, si delinea un poligono di paragone, incorniciato di marmo bianco e sormontato da un frontespizio rotondo dello stesso marmo. Dentro di esso sta un tondo di marmo grigio pure incorniciato di bianco ed a foglie di alloro, nel quale si vedono due angeli in rilievo contrapposti volanti che reggono colle mani destre incrociate una grande lettera D di bronzo e colle sinistre un O ed una M (Deo Optimo Maximo). Mazzi di fiori, legati con nastri pendenti dalle bocche di due mascheroni, ornano gli angoli inferiori del poligono dal quale ha origine il panneggiamento di marmo giallo. Davanti alle estremità dell’attico, pure di paragone inquadrato di marmo bianco sormontate da lucerne accese, stanno due marmorei 276 -