sopra del frontespizio si innalza lo stemma Cicogna cimato del corno ducale, d’azzurro alla cicogna d’argento. Nella nicchia dell’intercolunnio centrale sta sopra un cassone, il quale ha sul davanti la lapide, un tempo dorata, con l’iscrizione principale, l’urna di marmo grigio macchiato di bianco, retta da due appoggi. Su di essa è distesa la statua di marmo del doge, bel vecchio barbuto con la testa appoggiata sulla mano sinistra in atto di scuotersi come sentisse il richiamo della tromba dell’angelo per il Giudizio universale ! Al di sopra della statua, che ha il corno ducale e le vesti con dorature, si sviluppa un drappo ornato a crocette da cui pendono quattordici fiocchi. Ognuno dei due intercolunni laterali presenta nell’alto un festone sotto il quale, fra due piccole lapidi con iscrizioni (un tempo dorate), è scolpito un trofeo d’armi sormontato da una testa di leone. Anche il Cicogna aveva divisato di costruirsi la tomba mentre era ancora in vita, ma non essendo riuscito nel suo intento, ne incaricò i commissari nell’ ultimo testamento del 25 maggio 1594. Egli designò la chiesa dei Crociferi (Crosechieri), ora dei Gesuiti, dove gli fu portata la notizia della sua elezione al dogado, mentre stava ascoltando la messa. In precedenza invece aveva disposto di essere sepolto insieme al padre a S. Francesco della Vigna. Della spesa lasciò arbitri i commissari, ma prescrivendo loro di eseguire l’incarico con ogni modestia, essendo, come si esprime nel testamento, lontano da ogni mondana ambizione, e ordinando che « quando sarà portato il scudo nella chiesa di S. Marco, secondo il consueto, sii portato in quel tempo medesimo il stendardo alli Crosecchieri et posto sopra la nostra sepoltura over dove sarà il loco suo ». La fabbrica fu iniziata subito dopo la sua morte. Nel 1595 le colonne erano già pronte sulla ghiaia del Tagliamento presso Venzone, ma i lavori andarono così a rilento che lo Stringa afferma che era ancora in costruzione nel 1603. Certo, per impulso specialmente del nipote Pasquale, vennero terminati prima del 1663, perchè ilMartinioni ce la presenta nelle sue 198 -