1275* fece nuovamente correggere la Promissione ducale, inibendo al doge ed alla sua famiglia di accettare feudi o prestiti da Stati esteri e di sposare donne forestiere. Dal figlio Giacomo nacque il famoso e romanzesco ribelle Bajamonte. Jacopo Contarini, figlio di Domenico, che insieme a lui ebbe altri due figli, fu eletto il 6 settembre 1275 dopo lunga lotta con vari competitori, mentre neppure pensava di poterlo essere, avendo raggiunto l’ottantina. Egli scelse la sua ultima dimora nel chiostro della chiesa dei Frari. Questa tomba, che più non esiste, sarebbe consistita, secondo il Sanuto, in un’arca marmorea addossata al muro del chiostro sul quale erano raffigurati in mosaico il doge e la dogaressa in ginocchio. Aveva un’epigrafe molto semplice, datata 6 aprile 1280, anno della morte del primo, nella quale si leggeva che vi riposavano insieme entrambi. Al cadere della Repubblica si vedeva ancora e deve essere stata distrutta al principio dell’800. Quando fu eletto, era certamente uno dei più eminenti perso-naggi politici veneziani. Difatti era stato elettore del doge Marino Morosini, ambasciatore a Costantinopoli e a Roma ed infine aveva avuto l’alta dignità di procuratore di S. Marco. Il suo dogado fu turbato dalla guerra con Ancona e da ribellioni in Istria e nell’isola di Candia. Infine, decrepito, abdicò o fu costretto ad abdicare il 5 marzo 1280 con un assegno vitalizio di mille e cinquecento lire di piccoli all’anno. Si ritirò quindi nelle case dei Bocassi a S. Luca, dove aveva la sua dimora. Apparteneva al ramo Contarini detto di S. Maria Mater Domini e poi di S. Silvestro e fra i suoi ascendenti contava il doge Domenico I. Sposò donna Jacobina, di cui non si sa il cognome di famiglia, che gli procreò quattro figli, Marino, che fu procuratore, Enrico, che divenne vescovo di Treviso, Pietro e Giovanni. Giovanni Dandolo, eletto doge il 25 marzo 1280, venne se- ' 69 Jacopo Contarini Giovanni Dandolo