Da bambino per miracolo non morì essendo caduto da un alto edificio in mare. Sposò Lucia Barbarigo, sorella del procuratore di S. Marco, Giovanni, dalla quale non ebbe discendenza e che morì pi una che diventasse doge. Negli ultimi anni della sua vita avrebbe sposato segretamente, secondo la voce popolare, una certa Maria Santa Sofia, sua governante. Certo è che molto la ricorda e molto la benefica nel testamento e nel codicillo, imponendo agli eredi di non chiederle ragione della sua amministrazione e di non molestarla sotto pena di pagare cinquemila ducati a lei e cinquemila all’ospedale della Pietà. Egli percorse una brillantissima carriera pubblica grazie alla sua alta intelligenza e alla facondia di cui era maravigliosamente dotato. Ebbe varie importanti missioni diplomatiche e fece parte del governo come savio del Consiglio per ben ventiquattro volte, dando ottima prova di sè. Il re di Francia Luigi XIII gli conferì il cavalierato e gli donò una scatola di brillanti col suo ritratto e la Repubblica lo elevò alla dignità procuratoria de supra per merito. Molto contribuì per il ritorno dei Gesuiti esiliati dallo Stato veneto che egli proteggeva. Si rese anche benemerito degli studi e fu protettore dell’Accademia Delia di Padova. Non si mostrò all’altezza della situazione, nè si comportò bene come comandante in capo dell’esercito contro i Pontifici nel 1643, e fu processato per la perdita di Ponte Lagoscuro e per abusi commessi. Dal processo emerse che non solo lasciò commettere rapine e saccheggi dai suoi soldati a danno dei sudditi veneti, ma ne profittò anche lui, appropriandosi specialmente di quadri di qualche valore, che faceva portar via dalle case. Sembra suonare rimorso del mal fatto un passo del testamento in cui prega Iddio di riceverlo «. nella sua santa gratia et fargli godere la vita eterna non considerando (i suoi) falli peccati et errori.... et chiedendo prostrato ai piedi della santissima Croce il perdono d’ogni.... mala attione ». Certo il processo non fu mai dimenticato e insieme agli atroci delitti commessi dal violento suo fratello Leonardo, più volte ban- ' 253