l’altare del Santissimo. Sopra quattro piedestalli del basamento si elevavano altrettante colonne composite scanellate, che lo divide-vano in tre parti. Nelle due laterali in basso si internavano due nx-chie, entro le quali stavano le statue di due Virtù. Al di sopra della trabeazione, erano collocate due lapidi con iscrizioni sormontate da festoni, mentre altre iscrizioni si leggevano scolpite sotto le due statue. Nella parte centrale, appoggiato sulla trabeazione delle laterali, si sviluppava invece un arco, che aveva nei pennacchi due donne scolpite sdraiate. Dal di sotto dell’arco scendeva un panneggiamento sul quale volteggiavano due putti, che reggevano lo stemma Da Ponte (d’azzurro al ponte ad un solo arco murato e balaustrato d’oro). Sulla parte inferiore del panneggiamento stava poggiata una grande conchiglia davanti alla quale spiccava il busto del doge, collocato alla sommità di un’arca di finissimo marmo macchiato, la quale posava sopra un grande cassone di pietra, che portava scolpita la iscrizione principale. Sulla trabeazione superiore, appoggiato alle quattro colonne era fissato un grande attico, diviso in tre riquadri, corrispondenti agli intercolunni, sul davanti del quale si elevava una statua d’uomo a destra e una di donna a sinistra e nel mezzo, in corrispondenza dell’intercolunnio centrale, un frontespizio triangolare sulle sime del quale erano sdraiate due statue di donne. Ai piedi del monumento in un sepolcro terreno sotto una lapide di paragone giaceva la salma del doge. Il Da Ponte, come risulta dal testamento del 6 giugno 1585, si fece costruire vivente il sepolcro e il monumento sul quale aveva già fatto collocare il suo busto in terracotta modellato da Alessandro Vittoria, unico resto del monumento conservato ora nel Museo del Seminario. Architetto del monumento sembra sia stato Vincenzo Scamozzi, il quale sarebbe stato designato da Marcantonio Barbaro, il grande umanista e mecenate, che per incarico del doge si occupò della scelta del progetto. Il doge trasse i natali, verso il 1491 (provato 14 novembre 194 -