38 COMMEMORALI, LIBRO XI. 89. - s. d. (1421). — c. 50 (48). — Risposte date in Collegio ad istanze di rappresentanti dei comuni di Udine e di Gemona : non si può annuire a riconfermare per un altro anno Roberto Morosini nell’ ufficio di Luogotenente in Friuli, Gianfrancesco Capodilista in suo vicario e Tomaso de’ Piacentini in capitano di Udine, si è già nominato altro luogotenente, che si spera sarà gradito. Si faranno accompagnare da un nobile veneziano le truppe che si mandano in Istria. La Signoria provvederà che i conti di Gorizia prendano a tempo debito l’investitura dei feudi che tengono dalla chiesa di Aquileia onde i diritti di questa siano mantenuti, come pure il diritto della stessa di far prendere i malfattori fuggitivi anche nel territorio dei detti conti, e che questi signori trattino bene gli udinesi e come saranno trattati i sudditi loro negli stati di Venezia. Quanto alla giurisdizione criminale che gli udinesi chiedevano per se, essa deve essere riservata al luogotenente veneziano; la civile sarà amministrata dal capitano e dai sette deputati da eleggersi fra quei cittadini. Si provvederà, dopo informazione, a prolungare il pagamento per parte della città di Udine (gravata di oltre 16,000 ducati di debito e con una rendita di appena 3000) dei dazi e delle rendite che si devono restituire a Tristano di Savor-gnano e ai suoi in forza de patti fatti in dedizione di detta città a Venezia. Circa il rovinare il castello di Tricésimo e darne la giurisdizione al capitanato di Udine, si provvederà come sarà più opportuno. Circa il riservare al luogotenente alcuni rami di giurisdizione civile e le appellazioni di Sacile e della Carnia, la Signoria sottomise già alla giurisdizione di Sacile i luoghi di Aviano, Caneva e Montereale ; per la Carnia saranno osservate le consuetudini e le concessioni già fatte. La elezione del prete ufficiante nella chiesa di S. Antonio di Udine non si può lasciare a quella città, spettando al priore di S. Antonio di Venezia, il quale sarà esortato a provvedere con persone benevise. Sarà provveduto onde gli alloggi delle milizie diano il minor possibile incomodo a quei cittadini, evitando gl’ inconvenienti passati. Quanto alla cussione di moneta in Udine, si avrà un po’ di riguardo (unum modìcum respedi) ; si avrà pure riguardo alla pronta spedizione degli affari di Tristano di Savorgnano onde possa tornare in patria ove era utilissimo in matrimoniis contrahendis. Si scriverà al podestà di Verona e al signore di Mantova in favore di Pietrobono e Costantino de’ Gioseffi da Verona cittadini di Udine. Circa il restituire una casa posseduta in Venezia da Giovanni (Johannutum) Buono, si farà ciò che sarà giusto. Non si risponde alla richiesta che le terre di Aviano, Caneva e Montereale restino indipendenti da Sacile. Gli udinesi nei loro affari commerciali in Venezia saranno trattati come lo erano prima della guerra fra quella e il Friuli, però dovranno pagare la messetaria come gli stessi veneziani. 90. — s. d. (1421). — c. 51 (49) t.° — Risposte date in Collegio ad istanze del comune di Cividale del Friuli : La Signoria ha ed avrà sempre per raccomandato quel comune. Avendo Venezia il proprio luogotenente in Udine a comodo di tutta la provincia, non si acconsente eh’ esso vada a render giustizia in Cividale come facevano i vicari patriarcali. La Signoria gode che quel comune si trovi contento dell’ amministrazione del luogotenente Roberto Morosini e di Gianfrancesco Capodilista. Si provvederà onde le milizie non facciano danni in Budrio e nel ter-